Parlare di razzismo nel calcio non è propriamente il bello del pallone…
Ma cercare di andare alla origini del problema, trovando almeno un barlume di spiegazione è un percorso molto interessante.
Ed è questo che fanno Massimiliano Castellani e Adam Smulevich nel loro libro Un calcio al razzismo. 20 lezioni contro l’odio.
Un viaggio tra le pagine più brutte della storia mondiale, quelle del nazismo e della Shoah, viste dal mondo del pallone; dai protagonisti ebrei del calcio italiani che hanno fatto la storia dello sport più bello del mondo.
Un esempio è Arpad Weisz depositario di un record ancora intatto: è l’allenatore più giovane ad aver vinto uno scudetto (con l’Inter).
Oppure Fuga per la vittoria, il film emblema della sfida con i nazisti su un campo e il grande Silvio Piola, l’ottavo re di Roma.
E non mancano gli intrecci tra passato e presente: com’è il caso della Spal.
La squadra di Ferrara degli anni 60 non dimenticherà di certo mister Francesco Petagna (allenatore di un giovane Fabio Capello).
Petagna, non un nome nuovo per il calcio di oggi vero? Infatti Andrea Petagna e il nipote di mister Francesco che, nel 2017, corona il sogno della Serie A di cui oggi è un grande protagonista.
Andrea Petagna il quale, in visita ad Auschwitz con l’Under 21 e ricordando il suo bisnonno che pagò con la vita la sua identità, ha dichiarato:
Neanche nell’immaginario più crudele, un inferno che non deve succedere mai più…
Un calcio a razzismo è raccontare la storia attraverso il calcio, è un viaggio che può far luce sui perchè di questi assurdi fenomeni di odio.
Non c’è una storia nera nè una storia bianca. E’ tutto il passato del mondo che dobbiamo recuperare per capire meglio noi stessi e preparare il futuro dei nostri figli (Lilian Thuram)
Per chi volesse saperne di più, domenica 16 (ore 18) febbraio l’autore Massimiliano Castellani presenterà il libro alla libreria del Centro d’Abruzzo Ipercoop in via Po, 14 San Giovanni Teatino (CH).
Evento organizzato in collaborazione con il Festival Rocky Marciano di Ripa Teatina.