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Stefania Amoretti e lo yoga: “Impariamo a ballare sotto la pioggia”

“Lo yoga non è una religione. In tanti hanno paura di avvicinarsi ad esso perché temono un mutamento” iniziamo con questa precisazione la nostra intervista.

Siamo in quarantena, dobbiamo stare a casa e perché non far passare il tempo dedicandoci a noi stessi?

Perché non provare a ritrovare un rapporto con il nostro io?

Domande a cui abbiamo dato una risposta facendo quattro chiacchiere in videochiamata con l’insegnante di Spazio Yoga Benessere (Pescara) Stefania Amoretti

Chi è Stefania Amoretti?

“Sono nata a Pescara e Laureata in Filosofia, per 20 anni ho fatto la commerciante, eredità dei miei genitori. Trascorso questo periodo, ho sentito la necessità di rimettermi in gioco e cambiare tutto: con mio marito e i figli siamo andati in America, 2 anni a Miami”.

Qui si è sviluppato il vero cambiamento?

“Esattamente. E’ stata l’esperienza che ha rivoluzionato la nostra vita nel male (a livello economico) e nel bene in quanto ho avuto modo di guardare la parte spirituale dello Yoga che, fino a quel momento, vivevo solo come tecnica per rilassarmi. Un passaggio fondamentale per me del quale ringrazio una coppia di amici americani, e sempre grazie a loro, ho iniziato un percorso che mi ha portato a sentire le energie e vibrazioni nuova all’interno del mio corpo e a imparare a meditare mentre faccio yoga. Entrare in questa dimensione, significa entrare dentro se stessi in modo completo a volte anche difficili e pesanti. Tutto questo è stato essenziale per il mio rientro in Italia: dopo due anni fuori mi sono sentita smarrita e ribaltata, e lo yoga mi ha spinto a riemergere da una situazione non facile. E’ una situazione molto simile a quella che viviamo ora”.

Come sei arrivata all’insegnamento?

“Per caso: ero sul terrazzo con il mio tappetino a fare Yoga e la mia vicina mi ha chiesto cosa stessi facendo. L’ho invitata a venire, a sua volta lei ha portata un’amica la quale ha portato la sorella che a sua volta ha portato un’amica; insomma eravamo un bel gruppetto. Da lì lo yoga al mare, al mare si sono aggiunte altre persone… fino a settembre quando mi chiesero: ‘Ora che facciamo?’. Il caso ha voluto che trovassi un’associazione che per un anno mi ha ospitata per poi sentire l’esigenza di fare da me creando Spazio Yoga Benessere, un piccolissimo e bellissimo centro immerso in un giardino che da tre anni curo e amo come fosse un terzo figlio”.

Vogliamo dare una definizione di Yoga?

“Vuol dire unire, legare; viene dalla radice Yug (unire). Unire e legare il corpo al respiro per poi arrivare alla meditazione attraverso il movimento. Cinquemila anni la disciplina aveva solo 15 posizioni le quali dovevano servire a preparare il corpo a rimanere ore e ore seduto nella posizione del Loto, per poter riuscire a meditare. Nel corso dei secoli l’evoluzione ha ampliato le posizioni fino alle moderne tecniche attuali”.

Mente, corpo e respiro sono strettamente legati e lo yoga aiuta, vogliamo spiegare come?

“Il respiro è fondamentale. Diciamo che oggi, anche a causa di ritmi di vita sempre più frenetici, abbiamo il fiato corto. Non abbiamo più una respirazione completa come i neonati che respirano con la pancia; ecco, noi non respiriamo più con il diaframma che è il nostro secondo cuore; è il muscolo che si irrigidisce più di tutti gli altri e che crea problemi non solo energetiche ma anche fisici (pensiamo alle varie tipologie di asma). Lo yoga quindi insegna a prendere coscienza del respiro ed, eventualmente, a poterlo gestire e ‘padroneggiare’; nel momento in cui esso si amplia, si ossigenano meglio gli altri organi, migliora la circolazione sanguigna e la mente che, da scimmia impazzita ubriaca che salta da un pensiero all’altro, riesce così a placarli. Il corpo? Un altro veicolo importante che non sappiamo gestire e che appunto lo yoga disciplina e rilassa”.

Quindi praticare yoga fa bene a tutti!

“Assolutamente sì, è un toccasana per chiunque. Ti dico sono che molti sportivi, specie tennisti e golfisti, lo stanno praticando non solo per riallungare e rilassare i muscoli ma anche per avere un autocontrollo del respiro e una migliore focalizzazione dell’obiettivo al fine di gestire la partita con più concentrazione”.

Come può questa disciplina olistica aiutarci in un momento così difficile in cui è necessario restare a casa?

“Intanto lo yoga non è uno di quegli esercizi che richiede la presenza solo di corpo, mente e respiro; il tutto su un tappetino (o un tappeto qualunque) che diventa il proprio spazio vitale all’interno del quale si verifica una riappacificazione con se stessi attraverso il movimento che, ci tengo a precisare, è un elemento imprescindibile dello yoga”.

Proprio in relazione all’emergenza che stiamo vivendo, ti senti di dare un consiglio ai nostri lettori?

“Come dico sempre alle mie ragazze, approfittate per fare qualcosa che non avete mai fatto. La cosa più bella è trovare uno spazio per rimanere fermi, nel proprio respiro cercando di sentire le vibrazioni e le emozioni anche quelle negative; cercare di capire da dove vengono e saperle accettare, abbracciarle, non reprimerle. Sono le nostre paure, e la paura è un’emozione che come tale ci deve essere ma non deve prevaricare. Restare un po’ fermi con se stessi ci può portare a non evitarci e a saper ballare sotto la pioggia. Come raggiungere tutto questo? Iniziando un po’ la volta, magari iniziando tre minuti al giorno per poi crescere ogni giorni un minuto e vedere cosa accade”.

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