Simone De Maggi

Simone De Maggi: il basket in carrozzina la mia vita

Simone De Maggi abruzzese, cestista e capitano della Nazionale Paralimpica e della UnipolSai Briantea84 Cantù.

Dal Teramo Basket agli Amicacci Giulianova, in mezzo un destino avverso che gli ha aperto una nuova strada nello sport.

Una costante nella sua vita chiamata sport, pallacanestro per la precisione. Al termine della scorsa stagione lo ha visto miglior con 415 punti realizzati (23,06 a partita), nel suo curriculum c’è una Vergauwen Cup vinta nel 2012 con l’Amicacci. Da subito nel giro della Nazionale italiana, ha esordito in azzurro nel 2012 ai Campionati europei Under 22 a Stoke Mandeville in Inghilterra. Nel 2013 ha partecipato ai Campionati del mondo di Adana, in Turchia, ai Campionati europei di Tenerife 2017 e ai Campionati del mondo di Amburgo lo scorso agosto.

Insomma, un bel curriculum per l’atleta 27enne che con noi si racconta così…

Capitano della Nazionale italiana di basket in carrozzina, quali responsabilità indossare quella fascia?

“E’ una grande responsabilità ma allo stesso tempo un grande onore in primis indossare e giocare per questa maglia. Siamo un grande giovane gruppo, la gran parte di noi giocava già insieme nella Nazionale under, quindi ci conosciamo da un sacco di tempo. La cosa positiva di questo gruppo è che ha molta voglia e rema tutta verso lo stesso obiettivo che è quello di crescere e puntare in alto…molto in alto”.

Hai avuto da sempre il basket come sport preferito?

“Ho iniziato a giocare a basket tardi e non è stato il mio primo sport: prima giocavo a baseball!”.

Il basket in carrozzina per Simone De Maggi è…

“E’ vita, mi ha dato la possibilità di rimettermi in gioco e di avere gli stessi obiettivi e stimoli che avevo prima. Adesso occupa tutta la mia giornata e tutte le mie cose vengono gestite in base alla pallacanestro”.

Come sta questo sport a livello Azzurro e di club nel nostro paese?

“A livello azzurro la nostra squadra come dicevo prima è una squadra giovane e talentuosa che vuole dimostrare che può puntare in alto senza guardare in faccia nessuno, neanche squadre che giocano insieme e si conoscono da molto tempo, come è successo sia nel primo Europeo giocato l’anno scorso a Tenerife e quest’anno al primo Mondiale ad Amburgo. A livello di club c’è stata una grande decisione della nostra Federazione, a mio parere: inserire una regola che permette a noi italiani di giocare e crescere con giocatori di alto livello. Cosa che prima di questa regola era impossibile, e i giocatori italiani non vedevano per forza di cose il campo. Questa regola consiste nell’avere obbligatoriamente due italiani fissi in campo”.

Prossimi impegni con la Nazionale?

“Il prossimo importante impegno con la Nazionale è l’Europeo 2019, che determinerà i 4 posti disponibili per le Paralimpiadi di Tokio 2020. Inizieremo a fare dei raduni già da novembre e continuare il lavoro iniziato l’anno scorso a questo grande obiettivo”.

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