“Io Sebastiano Nela detto Sebino, ex calciatore, non leggo le biografie dei calciatori”.
Con un avvio così diretto, abbiamo letto in pochi giorni Il vento in faccia e la tempesta nel cuore, biografia dell’ex romanista Sebino Nela scritta insieme al giornalista Giancarlo Dotto (Piemme) dopo essere stati alla presentazione dello scorso aprile al Magister Village di Montesilvano.
E infatti le aspettative circa l’essere diretto, circa lo scrivere una storia, la sua da “persona prima ancora prima che personaggi”, non resta delusa.
E’ un libro in alcuni tratti come un pugno allo stomaco, di quelli che, quando ti rialzi, hai compreso qualcosa, hai analizzato alcuni aspetti anche della tua personale.
Un calciatore, Sebino, che non ha mai messo in secondo piano l’essere uomo con tutti i suoi difetti, tutti i suoi limiti; dice infatti più volte di avere un brutto carattere ma non c’è mai piagnisteo e vittimismo bensì fierezza …di essere stato se stesso sempre e comunque.
Per lui che non voleva scrivere una biografia:
“Ma tu Sebastiano Nela, detto Sebino, venuto al mondo cinquantanove anni fa in casa a Rapallo, […] tu che non leggi le biografie dei tuoi colleghi, che ci fai qua, perché stai qui a scrivere?”.
Rispondo che ha fatto bene a scriverla la sua storia, raccontata a modo suo, con il suo linguaggio, con la sua personalità.
Che poi, non è vero che non leggerebbe proprio nessuna biografia… Quelle di Daniele De Rossi e Gennaro Gattuso le leggerebbe eccome… Vi bastano questi due nomi per capire che tipo è Sebino? Credo proprio di sì!
Non vogliamo svelare troppo ma quando racconta del suo primo matrimonio e quando parla di Agostino Di Bartolomei, sono le pagine che devono essere lette con cura e attenzione; sono pagine infatti in cui lui si apre come, probabilmente, non ha fatto mai.
E questo è un dono grande che ha fatto ai lettori e ai tifosi della sua amata Roma.
Grazie Sebino!