“One Life”, una vita. Titolo breve ma diretto, preciso e chiaro nel suo intento; è quello che abbiamo percepito leggendo appunto One Life, il libro di Megan Rapinoe edito Garzanti.
Chi è Megan Rapinoe? Una calciatrice americana che ha vinto: le Olimpiadi di Londra nel 2012, la Coppa del Mondo 2015 e 2019 edizione nella quale ha vinto la Scarpa d’Oro come miglior realizzatrice del torneo.
Leggere la sua biografia è come fare un salto negli Usa e scoprirne pregi e difetti, bellezze e bruttezze, onori e oneri di una nazione tra le più potenti al mondo.
Megan ci porta nel suo calcio femminile, nella sua America, e nella sua vita con forza, quasi prepotenza ma di quella che serve che farti capire che non è tutto oro quello che luccica.
Del resto è lei una donna forte, determinata e sicura di sé che non si è tirata mai indietro davanti alle difficoltà personali e alle problematiche della sua terra.
Equità retributiva, eguali diritti per tutti, rispetto di tutti: lei parla e affronta a viso aperto tutto questo pagandone anche le conseguenze; del resto ogni scelta ha un rovescio della medaglia, ma lei è sempre risalita, si è sempre rialzata anche dopo tutto quello che le è accaduto nel 2016 quando decise di inginocchiarsi durante l’inno americano.
Una storia che ci ha fatto capire una cosa: la bellezza di essere e sentirsi liberi di essere se stessi dentro una comunità; concetto che sintetizziamo così, riprendendo una sua frase in One Life:
Gli interessi dell’individuo non sono in contrasto con quelli collettivi. Si può vincere per la squadra e celebrare comunque la propria performance.
Impariamo a essere noi stessi e sentirci liberi all’interno di un gruppo, di una squadra, di una comunità perchè sulla Terra viviamo solo One Life