Nascere con il pallone come idea fissa, iniziare a tirare i primi calci a 9 anni per poi diventare un pilastro della Nazionale e della squadra di appartenza: stiamo parlando di Melania Gabbiadini, attacante dell’Agsm Verona e della Nazionale. Una passione, quella del pallone, che condivide con il fratello Manolo ora al Napoli. E’ proprio vero che buon sangue non mente…
Postcalcium vuole aprire il nuovo anno regalando ai suoi lettori questa bella intervista alla calciatrice azzurra. Buona lettura!
Da dove viene la passione per il calcio?
“La passione per il calcio è di famiglia; credo l’avessi già nel Dna sin da piccola, ho iniziato a giocare a 9 anni ed ho sempre praticato questo sport”.
Da anni gioca a Verona, che clima si respira calcisticamente parlando per voi calciatrici?
“Sappiamo di giocare x un grande club italiano, che ha sempre dato qualcosa di importante in italia e anche all’estero. Giocare a Verona ti spinge sempre a far bene e migliorare ogni giorno”.
Eletta da pochi giorni Miglior calciatrice durante il Gran Galà Aic. Quali emozioni?
“Beh l’emozione è sempre grande, non ci si stanca mai di vincere qualcosa. Sono doppiamente contenta perchè è un premio votato dalle mie colleghe calciatrici quindi dà un valore in più me”.
Hai un fratello, Manolo, che gioca nel Napoli. Come lo definiresti in quanto calciatore?
“Manolo è migliorato tanto in quest’ultimo anno. Credo che possa dare ancora di più perchè ha delle qualità importanti e credo anche che sia un giocatore che quando gioca dà il suo valore alla squadra”.
Tu, invece, che calciatrice sei?
“Io spero di dare tanto alla squadra sia con i gol ma anche per il gioco. Sono una giocatrice che anche se non segna ma fa segnare le compagne sono contenta come se avessi segnato, mi piace molto giocare per la squadra”.
Leader nell’Agsm Verona, leader in Nazionale. Ecco, in maglia azzurra, c’è una competizione è una nazione che vorresti incontrare?
“Sicuramente incontrare le più titolate ti dà un grande stimolo perchè ti confronti con realtà dove il calcio femminile è importantissimo. Quindi quelle sono gare che si vorrebbero sempre giocare. La competizione? Direi il Mondiale che purtroppo non ho mai giocato e di conseguenza l’Europeo”.