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Mario Reggiani: vi racconto il Milan Ladies

Nell’anno in cui la Nazionale di calcio femminile va in Francia a disputare i Mondiali 2019, parlare di donne e calcio non può e non deve suscitare dubbi e “cattivi pensieri”.

Se nel 2018 i maschi azzurri non ci hanno permesso di godere delle gioie di una competizione internazionale, questa estate vogliamo vedere le ragazze azzurre disputare il Mondiale.

Le donne del e nel pallone sono una granitica realtà di cui anche il nostro paese finalmente si sta rendendo conto.

E noi oggi torniamo a parlare di calcio femminile in Serie B. Infatti abbiamo intervistato mister Mario Reggiani della Milan Ladies.

Mister, da quanto tempo è seduto sulla panchina del Milan Ladies?

“Sono al secondo anno ma vengo da una lunga esperienza nel calcio femminile; ho iniziato infatti atletico nella Primavera femminile dell’Inter nel 2009/10 per poi, l’anno successivo, andare alla prima squadra. Dopo un periodo di pausa sono stato alla Bocconi per poi approdare al Milan Ladies”.

Campionato di Serie B 2018/19: quale la vostra avversaria più temibile?

“Il Cesena perché quest’anno il nostro obiettivo è la salvezza e quindi sono loro le rivali più temibili”.

In generale invece che torneo è quello in corso?

“Molto diverso rispetto agli anni scorsi. Ho vissuto la B divisa in quattro gironi ed era difficile, ma quella attuale è ancora più difficile sia perché perché si alzato il livello tecnico in campo sia per una maggiore visibilità di tutto il calcio femminile. Le squadre attualmente sono ben strutturate a livello di organizzazione societarie e come qualità di calciatrici”.

Le cugine dell’Inter saldamente in testa alla classifica: quale il loro punto di forza?

“L’organizzazione del settore giovanile e di scouting. E’ vero che oggi hanno alle spalle l’Inter FC quindi una struttura più complessa ma la loro decennale esperienza nel vivaio, permette loro di avere oggi in squadre ragazze forti, formate nel mondo Inter e dall’alto tasso tecnico”.

Il pubblico della Serie B femminile, com’è?

“Ancora di nicchia nel senso che al campo arrivano altre calciatrici, parenti e amici. Certo, noto più curiosità intorno al movimento ma il pubblico è ancora nostrano e non fa mancare mai il suo appoggio alla squdra”.

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