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Marco Verratti, l’abruzzese nazionale

Perché questo post? Perché amo i numeri 10, perché amo il calcio di classe. Perché sono abruzzese e amo la mia terra. Quando poi le due cose si fondono non riesco a contenere l’orgoglio e la gioia.

Marco VerrattiQuindi oggi parlo di…

Marco Verratti da Pescara alla Nazionale italiana. Un salto di qualità enorme per il neo numero 10 degli azzurri, nato nel capoluogo adriatico e “forgiato” dal Manoppello Arabona dove resta fino al 2006 quando entra nel settore giovanile del Pescara calcio.

Un talento di quelli come Pirlo, Del Piero, Totti, Baggio: praticamente un predestinato a giocare solo ed esclusivamente a calcio.

Con Zeman, Insigne e Immobile nel 2012 porta il Delfino biancazzurro in Serie A (dopo 20 anni di attesa per la città) che lo ha catapultato dove di dovere: nel panorama internazionale del pallone.

Da quel momento in poi per lui si aprono le porte della Nazionale e del Paris Saint Germain dove i suoi compagni di squadra, sono giocatori del calibro di Ibra e Xabi il quale ha solo parole di elogio per l’abruzzese: “È fantastico, ce ne sono pochissimi come lui al mondo”.

Per non parlare del Ct Antonio Conte, letteralmente innamorato di lui: “È uno dei giocatori che difenderò sempre a spada tratta e per il quale mi getterò nel fuoco perché Marco ha un grande attaccamento alla maglia della Nazionale”.

E chi lo ha conosciuto? Per un abruzzese, chi è Marco Verratti? L’ho chiesto a un grande collega, un esperto di calcio e di talenti: Benedetto Gasbarro.

“Chi frequenta settimanalmente i campi ‘polverosi’ di periferia preferisce parlare di Marco Verratti proprio mentre incantava, con le sue giocate, i pari età. Oggi tutti a parlare e appropriarsi il merito di aver scoperto un talento. Una colonna storica della Figc di Pescara, attualmente vice presidente della delegazione pescarese lo scoprì mentre vestiva la maglia del Manoppello Arabona tanto da convocarlo nella rappresentativa. Vittorio Di Matteo non potrà mai dimenticare quel periodo. Poi la maglia delle giovanili del Pescara fino all’esordio con Galderisi in Coppa Italia nel 2008 a soli 15 anni. Il suo spessore tecnico era inequivocabile fin dall’inizio, ma continue noie fisiche lo frenavano in continuazione. Una strada tortuosa fino all’approdo in riva all’Adriatico del maestro Zeman, con lui allenamenti ad hoc, grande crescita dal punto di vista tattico. Ma in fondo Verratti si rivela sia grande costruttore di gioco sia grande interditore dove forse, ancora oggi, la sua irruenza gli fa rimediare un po’ troppi cartellini. La cavalcata in serie A con la sua squadra del cuore lo porta diritto nella massima serie Francese senza mai assaggiare, per il momento, quella italiana. Ancelotti ne continua a tessere le lodi, tutti ne parlano a livello mondiale ma in fondo chi ti ha visto sui quei campi polverosi non può dire altro: chapeau Marcolì!!!”.

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