Quando senti dire “I giovani d’oggi non vogliono fare nulla”, ma poi ti ritrovi a chiacchierare con due giovani abruzzesi che hanno idee da vendere e tanta energia, capisci che fare di tutt’erba un fascio è sempre sbagliato.
Quando senti dire “I paesi si spopolano, tutti vanno in città” e poi parli con due fratelli che non vogliono lasciare il loro paese ma farne un punto di partenza per allargare gli orizzonti, capisci che l’eccezione alla regola può trovarsi a Torrevecchia Teatina.
Stiamo parlando di Manuel e Simone D’Alonzo rispettivamente Presidente e Vice Presidente del Torrevecchia Minibasket e del Manoppello Minibasket.
Poco più che 30enni
hanno idee ben chiare: far crescere il basket nei paesi d’Abruzzo e
perché no, un giorno estendere la loro azione anche al di fuori della regione.
Noi li abbiamo incontrati e queste sono le loro risposte alle nostre domande.
Come nasce l’idea di fondare una società di basket a Torrevecchia Teatina?
Manuel: “Nel 2014, dopo aver smesso di giocare, io e mio fratello Simone ci siamo resi conto che nel nostro paese non c’era altro sport all’infuori del calcio. Tale situazione ci ha fatto venir voglia di riempire questo vuoto sportivo insegnando ai ragazzi del nostro paese la pallacanestro con l’intento di far conoscere un nuovo gioco, bello ed entusiasmante come gli altri sport”.
Quali sono i vostri obiettivi?
Manuel: “Vorremmo far conoscere e praticare la pallacanestro in tutti quei paesi abruzzesi dove non se ne sente nemmeno parlare; insegnare ai bambini il gioco-sport del basket per farli crescere giocando con noi”.
Avete anche una squadra Senior che si sta battendo nel Campionato di Promozione, come procede la stagione?
Manuel: “È il secondo anno in cui partecipiamo al campionato di Promozione e stiamo crescendo sia come squadra sia come società. Abbiamo alle spalle dirigenti validi che ci aiutano a farla crescere. Quest’anno sta andando davvero bene, siamo secondi classifica e il prossimo obiettivo è giocare i play-off”.
Simone: “La società del Torrevecchia dirige anche quella del Manoppello minibasket e una squadra Endas (categoria amatoriale), la Francavilla ForFun, che si è appoggiata a noi in quanto avevano una squadra ma cercavano una società solida che potesse gestire la parte burocratica ed economica permettendo loro di portare avanti questa passione”.
“La squadra Senior che partecipa al campionato di promozione ha un team giovane che proviene per lo più dalla scuola del Chieti Basket, una scuola che ci ha dato un’ottima formazione sportiva e umana. È da questo retrovia che proviene la spinta che sentiamo nel voler diffondere la cultura dello sport, della pallacanestro in particolare, perché sappiamo che manca in tante realtà abruzzesi. Del calcio siamo sommersi… e lo conosciamo anche se non lo desideriamo; il basket in Italia è uno sport da scoprire. E chi lo scopre in genere ne rimane folgorato. Noi, nel nostro piccolo, vogliamo dare l’opportunità ai ragazzi di avere un pluralismo sportivo. A Manoppello in poco tempo siamo passati da 5 a 50 ragazzi: un dato che evidenzia come, dare la possibilità di conoscere un’altra disciplina oltre al calcio, sia la strada giusta. Sia Torrevecchia che Manoppello hanno risposto benissimo a questo nostro progetto e, in tutto,siamo arrivati a circa 100 ragazzi”.
Quindi, dalle vostre parole non è così difficile portare un bambino dal campo da calcio al campo da basket…
Manuel: “Basta far scoprire loro un nuovo sport, insegnarglielo ed essere bravi a farli appassionare. Una cosa importante è la curiosità che anima i bambini: bisogna sollecitarla, coltivarla. Poi il resto vien da sé: i ragazzi ci mettono tutto il sano agonismo di cui sono provvisti e il divertimento è assicurato”.
Simone: “Proprio per il fatto che la pallacanestro è poco conosciuta nei piccoli centri, portiamo avanti tanti progetti e iniziative che vedono coinvolte le scuole. Nella nostra Torrevecchia abbiamo trovato un grande appoggio dal Comune, dalla scuola nella figura della Dirigente che ci sostiene apertamente. Per ora l’unico rammarico è a Manoppello dove non siamo ancora riusciti a realizzare quei progetti che abbiamo presentato, ci dispiace per questa “ostilità” che non appartiene all’amministrazione comunale, che ringraziamo per averci accolto, e che si sta adoperando per realizzare una nuova struttura per consentire a noi e ad altre società di lavorare al meglio con i ragazzi”.
Manuel D’Alonzo presidente della società si trasforma in giocatore…
Manuel: “Quando vado in campo sono un giocatore e basta, poi mi svesto e torno a fare il presidente. È importante separare le due cose, non bisogna essere presuntosi, altrimenti si rischiano disagi e discussioni sia in campo che negli spogliatoi. Quando scendo in campo ho un allenatore che rispetto e seguo le sue disposizioni in silenzio; quando torno presidente dico tutto quello che devo dire al coach e ai ragazzi. Non dimentico il capitano Luca Di Muzio. Un pensiero anche per il coach Michele Mezzanotte che vogliamo ringraziare per la sua costante e continua presenza nonostante sia anche uno psicologo-psicoterapeuta. Lo citiamo con tutto il cuore perché ci aiuta con tutti i ragazzi di ogni categoria e non si tira mai indietro: è lui l’artefice principale di tutti i nostri progetti”.
Avete ancora un sogno in particolare da realizzare?
Manuel e Simone: “Vorremmo un giorno dedicarci esclusivamente alla società riuscendo a divulgare la pallacanestro in quei paesi dove non ancora c’è una società sportiva e creare qualcosa di bello, in Abruzzo, ma anche fuori regione, perché no?”.
Bravi… Lo sport aiuta il fisico ma in pr primis la mente. I ragazzi poi che fanno sport hanno una marcia in più.. Grazie a voi molti giovani giocano a pallacanestro e si divertono…. Bravi
siete fantastici?????