Lino Guanciale, professione attore. Quindi, lo sport cosa c’entra? Ecco, questa è la domanda giusta. Un attore deve restare in forma e seguire un’adeguata alimentazione. Solo questo? No, nel caso di Lino Guanciale non è solo questo; lui ama lo sport, uno sport: il rugby. Eh sì, la palla ovale è una passione nata da adolescente…. Per saperne di più l’attore abruzzese (di Avezzano) si racconta in questa intervista per postcalcium.
Sport preferito rugby. Perché?
“Perché a 11 anni ho cominciato a giocare a rugby, ed è stato un colpo di fulmine. Questo sport è un virus… ancora oggi, e non gioco più da molti anni, se incrocio qualcuno che armeggia con una palla ovale devo fermarmi a fare due passaggi, e se mi imbatto, nei miei molti viaggi, in una partita, fosse anche di bambini under 9, devo fermarmi a guardare… l’odore dell’erba fresca del campo, poi, mi genera subito brividi Proustiani in pieni stile madeleine…”.
Cosa ti piace di questo sport?
“Mi piace l’apoteosi del gioco di squadra, il concetto che per andare avanti si debba passare la palla solo indietro, e che quindi si sia obbligati a sostenersi, cercarsi, trovarsi di continuo… questo sport educa a vivere bene assieme, a costruire rapporti sociali civili e solidali”.
Segui o pratichi comunque altri sport?
“Quando posso vado a nuotare, e seguo un poco la mia squadra di calcio del cuore, la Fiorentina… più per l’amore che me ne ha passato mio padre che per altro”.
Tornando al rugby, una disciplina molto legata al nostro capoluogo, L’Aquila.
“L’Aquila è stata la ‘tana del nemico’ per tutta la mia adolescenza di tesserato della società rugbistica di Avezzano… e quindi anche la roccaforte dei rivali più rispettati e amati. Ho ancora tanti amici conosciuti fronteggiandoci sui campi del Centi Colella o del Fattori: a loro e a L’Aquila sarò sempre legato da un filo speciale”.
Una tua opinione sulla Nazionale italiana di rugby?
“Il movimento sta crescendo tantissimo, e sono certo che i prossimi anni saranno positivi: ci sono giovani molto interessanti che si affacciano ora alla ribalta internazionale. Il rugby azzurro ci darà presto grandi soddisfazioni… magari già dai mondiali alle porte! Per me, poi, che ho avuto la fortuna di vestire per un poco la maglia della nazionale giovanile, guardare le partite dei nostri beniamini è emozionantissimo!”.
Per concludere: il campione per eccellenze e la nazione più forte in assoluto?
“Credo che il giocatore italiano più forte sia stato Massimo Mascioletti, che ho avuto la fortuna di conoscere come allenatore. Un grande aquilano, idolo di ogni tre quarti italiano che si rispetti! Quanto al più forte di sempre, un solo nome: Jonah Lomu. Quanti pianti quando ha dovuto ritirarsi… Oggi non mi perdo una partita di Quade Cooper, la geniale apertura australiana. Sonnecchia spesso, durante il gioco… ma quando si accende!… ho i brividi al solo pensarci!”.