L’età non conta. Non importa se lei è più grande lui più piccolo, non importa se a 36 anni gli altri pensano al ritiro e tu no.
Quello che conta è come ti senti, alla persona che hai vicino, alla squadra in cui giochi.
Sì perché se in te vive Peter Pan che ti regala uno stato d’animo di un 20enne, ti regala una vitalità da promessa del calcio, devi giocare e devi amare.
Il calcio e i sentimenti: un nesso che ci piace e che la quotidianità della vita dimostra.
Lui si chiama Fabio Quagliarella e a 36 anni è ancora innamorato del pallone, come il primo giorno.
Come un rapporto ci sono gli alti e bassi; momenti di passione e momenti di rabbia ma poi è l’amore che vince.
E Fabio non si è ancora stancato del campo, dell’erba su cui correre.
A 36 anni ha eguagliato il record di un altro grande innamorato perso del pallone: Gabriel Omar Batistuta. Come lui Fabio è andato in rete per 11 partite consecutive.
Questo sì che è amore!
Fabio è un esempio per tutti i giovani che, davanti ai primi ostacoli e ai primi no, pensano subito al ritiro, all’abbandono.
No ragazzi, non funziona così. Una passione, un amore, va coltivato, sudato e conquistato.
Magari, dopo tutto questo, puoi decidere di mollare. Perché soffrire? Per non avere rimpianti, non vivere nell’eterno dubbio: “Ma se io…”
Fabio dimostra che crederci, non arrendersi mai, alla fine premia. Alla fine regala gioie inattese.
Speriamo di vedere tanti altri suoi gol allo stesso modo speriamo di vedere alcuni dei 20enni di ora, tra 15 anni, togliersi le medesime soddisfazioni di Fabio.
Magari uno di loro riuscirà ad eguagliare o superare il record di Quagliarella.