“Juve 30 e love”: sfumature d’amore

imageMarco&Jonathan, Davide&David, Camilla&Sofia. Possono sembrare tre belle coppie gol di qualche società calcistica femminile e maschile. Sì e no, diciamo che sono personaggi al centro di storie che si incontrano su un campo di calcio, sul posto di lavoro e nei momenti di svago. Okay, facciamo un po’ di chiarezza: Marco Apolloni e Jonathan Arpetti sono gli autori del romanzo Juve 30 e love (Miraggi Edizioni), Davide è il protagonista maschile insieme a David… Trezeguet mentre Sofia e Camilla sono le protagoniste femminili. Quindi, il calcio c’entra e in modo prepotente sia perché i due autori sono “ultrà pacifici” della Juventus sia perché la vita di Davide (il protagonista) è strettamente legata alle vicende bianconere all’interno delle quali entrano in gioco due donne, l’una l’opposta dell’altra: Camilla e Sofia, appunto. Trentotto capitoli come le 38 giornate del campionato di serie A che portarono alla Vecchia Signora il 30° scudetto (sul campo), il primo dell’era Conte. Tante similitudini, tanti nessi che dimostrano come il calcio sia metafora di vita e fonte di ispirazione, in questa fattispecie, per gli scrittori.

Quando ho saputo della presentazione del libro e, soprattutto la location: a Montesilvano, in spiaggia, ho pensato: non posso mancare! Il mio blog non può mancare: parlare di calcio al mare grazie alla libreria On the road, non volevo perdere questa doppia occasione così speciale! E poi sentire il racconto di Marco e Jonathan, capire come è nato il romanzo, acquistarlo e leggerlo, mi hanno convinta ancora di più di aver fatto bene a essere presente.

“Sento la pelle andare di qua e di là. Il cuore è un cavallo pazzo che vorrebbe saltare l’ostacolo della cassa toracica e correre via sulle ali dell’entusiasmo”.image[1]

(Juve 30 e love)

Queste le parole di Davide e non sono riferite alla “visione” di una donna ma alla prima partita della Juventus nel suo nuovo stadio, lo Juventus Stadium, contro il Parma. Eppure il riferimento alle donne non è così lontano nel senso che, i pensieri del protagonista spaziano, nel lasso di poco tempo, dal pallone al mondo femminile.

“Al mio posto David s’involerebbe dritto in porta con un solo obiettivo: segnare. Cosa non si farebbe per un bel gol, e che gol…”

Questo è un altro nesso che lega il calcio e le donne: i riferimenti sessuali, Il gergo calcistico infatti è intriso di doppi sensi del tipo: “bucare la rete”, “penetrare nell’area avversaria”, “puntare la porta” etc. E la bellezza del libro è anche qui: la capacità dei due scrittori di cogliere questo aspetto alternando riflessioni sportive e pensieri d’amore. La bellezza quindi qual filo conduttore, la bellezza femminile di Camilla e Sofia e la bellezza del calcio. Sì, perché un gesto tecnico di un Pirlo, di un Totti o di un Higuain, per un tifoso, hanno lo stesso valore di guardare un bell’uomo o una bella donna.

“Il tifo è una croce, raramente una delizia”

(Juve 30 e love)

E le donne per gli uomini, e viceversa, non sono forse croce e delizia? Impossibile non collegare i due universi!

Calcio e bellezza ma anche calcio e appartenenza: usare il “noi” è un classico per i tifosi di ogni sport, credo. Sentirsi dentro quel rettangolo verde dalla tv o dagli spalti, con i “nostri” ragazzi che incitiamo o insultiamo come se fossero reali, vicino a noi, amici di una vita, è uno dei motivi per cui vale la pena amare lo sport. Quei 90 minuti che sembrano infiniti se stai vincendo e troppo pochi se stai perdendo, quel senso di superiorità che vivi per giorni dopo una vittoria o quella rabbia e frustrazione dopo un sconfitta, in Juve 30 e love si toccano con mano. L’identificazione con dei colori sociali, l’appartenenza a un club sportivo, è simile all’attaccamento alla famiglia, alla città d’origine anzi, potrebbe significare molto di più: si può tradire la propria compagna ma la squadra del cuore mai! Mi sbaglio per caso?…

La morale del libro secondo me? La vita è come una partita, devi trovare il coraggio di scendere in campo e raccogliere il massimo risultato.

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