Il mondo delle bocce non è così lontano dalla pratica sportiva come si pensa, anzi è uno sport a tutti gli effetti e oggi parliamo di questa disciplina nella nostra regione con il presidente della Federazione Italiana Bocce comitato Abruzzo Gregorio Gregori
Dal calcio alle bocce: una sfida che piano piano si trasforma in una vera famiglia; il presidente si racconta e ci racconta un mondo fatto di campioni, grandi e piccoli, e di tanto divertimento e clima famigliare nelle bocciofile.
Partiamo dalla fine: il risultato più importante di un atleta abruzzese.
“Io parlerei di abruzzesi… Per fortuna la nostra regione ha sfornato una marea di campioni del mondo, di Giochi del Mediterraneo con DI Nicola e Gianluca Formicone campione del mondo; Nanni, D’Alessandro insomma tanti atleti che hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti”.
Il mondo delle bocce in Abruzzo.
“Diciamo che è un peccato che in tanti non giocano nella propria regione ma sicuramente già sentire parlare di loro dà vanto e orgoglio. Ci tengo a sottolineare che stiamo ricominciando a entrare nelle scuole con la nostra disciplina e quest’anno abbiamo già il nostro campioncino vincitore del titolo italiano di precisione: ha 10 anni e viene da Mosciano (Teramo)”.
Giocare a bocce, pensiero comune lo lega a una pratica di tempo libero per la terza età, invece…
“La nostra disciplina ha una valenza sportiva e sociale in quanto abbiamo una pratica ‘ad alto livello’ che richiede preparazione e allenamento; e poi ci sono le bocce ludiche quelle per la terza età che lo praticano per divertimento e per stare insieme. C’è da dire anche che abbiamo la fortuna di includere tutte le fasce d’età: a bocce infatti giocano bambini, adulti, anziani; un ventaglio così ampio non è per tutte le discipline”.
Due anni di pandemia, com’è andata nella vostra disciplina?
“La pandemia l’abbiamo superata grazie ai campionati a squadre che ci hanno permesso di non fermarci; abbiamo avuto tanti abbandoni specie tra gli anziani spaventati da Covid, alcuni sono deceduti a causa del virus, abbiamo tenuto botta con i numeri sono stati in flessione ma non più di tanto. Ora siamo preoccupati per il discorso energetico forse più complesso per noi”.
Chiudiamo dall’inizio: come si è avvicinato alle bocce?
“Per colpa di un amico. Sono originario di Jesi e un mio amico mi ha proposto all’interno della bocciofila locale; da lì ho fatto tre anni il vice presidente, due anni il presidente poi sono stato eletto presidente provinciale di Ancona per 10 anni; successivamente entrato come consigliere federale per poi arrivare in Abruzzo come commissario dopo le dimissioni del presidente in carica e sono ancora qui. Una trafila più dirigenziale che sportiva anche perché cerco sempre di essere presente alle gare e alle premiazioni”.