Il futsal e sto

Il futsal e sto: Federica Colatriani e il suo calcio

Il futsal e sto: Federica Colatriani non cambierebbe per nulla al mondo un match di calcio a 5 con una partita di calcio a 11.

Passione? Sì, assolutamente sì. Cresciuta in un ambiente come il futsal femminile del Centro Storico Montesilvano, è rimasta lì e lì penso di chiudere la sua carriera.

Tra un passaggio in A con il Montesilvano e un periodo da allenatrice-giocatrice, Federica si racconta in questa intervista.

Il pallone e Federica, come si incontrano?

“Ero piccola, poi a 13 anni sono entrata in una squadra anche se, essendo la più piccola, non potevo giocare nemmeno nei campionati; a 14 anni il primo tesseramento e l’ingresso in squadra fino a fare il campionato regionale”.

Ruolo, squadra e numero di maglia.

“Nasco come centrale difensivo ma il mister mi fa fare di tutto tranne il portiere, numero di maglia 8 ormai storico per me, gioco nel Centro Storico Montesilvano cioè la squadra dove ho iniziato e dove sono tornata”.

Cosa vuol dire giocare a calcio per te?

“Oltre a seguire una passione, è il fatto di stare in un gruppo sportivo. Ecco, questo è un elemento che ritengo essenziale per la crescita personale. E chi non ha avuto questa fortuna, per me ha una lacun nella vita.”

Una vita nel Centro Storico di Montesilvano Calcio a 5, non hai mai avuto voglia di cambiare aria?

“Sì ho cambiato aria in realtà. Ho avuto una piccola parentesi nel Montesilvano in Serie A. Con la mia squadra, avendo ben figurato nelle varie rappresentative regionali, c’è stata la possibilità di emergere e il mister mi ha spinto a fare questa scelta. L’ho ascoltato e sono stata circa 5 anni in A, un’esperienza che mi ha arricchito però le difficoltà tra ragazze professioniste, allenamenti quotidiani, è stata tosta ma bellissima anche non giocando parecchio. Fatta adesso ti dico, la vivrei con una maturità diversa; all’epoca ero una ragazzina e più timida ed emotiva”.

Il calcio a 5 e il calcio femminile in generale, come vivono questo momento storico?

“Ti parlo di noi che facciamo la Serie C a livello regionale e dilettantistico, siamo ferme da dopo la prima di campionato ed è difficile per tutte. Credo per tutte ci sia un bel vuoto anche a livello personale, abbiamo perso quel tempo sportivo che sarà difficile recuperare… Gli anni passano e quindi il 2020 sarà un anno perso, come un mega infortunio che ha bloccato tutte; la cosa brutta è che non è un problema fisico a fermarci ma qualcosa di molto più grande. La fortuna della A e della A2 di futsal è quella di giocare anche se, al mimino problema, salta tutto. Personalmente non riuscirei a tornare subito in campo, proprio perché manca la tranquillità di giocare anche semplicemente pensando ai contatti”.

Il futsal abruzzese è nella storia del movimento.

“Sì, diverse le realtà: dal Montesilvano in Serie A al Florida in A2 e ci tengo a dire che anche noi del Centro Storico abbiamo fatto un campionato in A2 dopo la promozione dalla C. Ci salvammo e avremmo potuto disputare un altro anno ma, gli investimenti economici erano troppo pressanti e la società ha deciso di fare un passo indietro e tornare umilmente nella categoria inferiore”.

Cosa pensi che serva per accrescere la visibilità del movimento calcio a 5 femminile?

“In primis andrebbe spinta l’attività giovanile, sono loro il nostro ricambio generazionale. Andrebbero fatti mini tornei, eventi; non proprio campionati ma eventi che vadano oltre gli allenamenti. Le ragazzine che seguo nel Montesilvano, vanno avanti per passione e sanno che non potranno giocare per ora a meno che non vadano con i maschietti”.

Dal futsal al calcio al 11 femminile: l’Italia è in piena crescita, cosa ne pensi?

“Sono ultra contenta di questi cambiamenti e novità; il calcio a 11, sono sincera, non mi appassiona più di tanto perché è un altro sport forse perché non l’ho mai praticato, sono nata nel futsal e non vorrei mai fare calcio a 11. Ciò non toglie che per me è stato un orgoglio vedere la Nazionale ai Mondiali in quanto mi ritrovo in tante figure sportive come loro che hanno messo avanti tutto, superato ostacoli e pregiudizi e raggiunto un grande traguardo”.

Il 2021 finalmente è arrivato, i tuoi propositi?

“Penso sia quello di tutte le ragazze sportive: che ci sia la possibilità di tornare in campo in modo dignitoso e sicura. Spero che il tempo perso lo riguadagneremo in qualche modo e che sia talmente intenso tornare a giocare che non sembrerà di aver smarrito nulla”.

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