Il #FLA2014 scende in campo con il calcio. Cos’è il #FLA? E’ il Festival delle letterature dell’Adriatico che da 12 anni dà una sferzata culturale a Pescara. Da qualche anno, in realtà, gli organizzatori sono stati bravi a farne crescere l’importanza e, di conseguenza, l’arrivo di nomi illustri della letteratura, del giornalismo e della musica si è fatta più imponente. L’edizione 2014 si è conclusa qualche giorno fa e, con mia piacevole sorpresa, il calcio (nel nome dello sport in genere) ha schierato tre punte: Francesca Serafini con Di calcio non si parla (Bompiani); Mauro Valeri con Mario Balotelli vincitore nel pallone (Fazi) e Lorenzo Iervolino con Un giorno triste così felice (66than2nd). In realtà quest’ultimo è stato costretto a dare forfait per motivi di salute.
Quindi la letteratura in riva all’Adriatico ha stretto la mano allo sport. E dico giustamente perché di testi che parlano di attività sportive, specie di calcio, ne esistono parecchi e in molti di essi non si discute tanto della disciplina in sé quanto piuttosto di come lo sport entra nel gergo quotidiano e di come influenza lo stile di vita. Quando poi si parla di calcio, le metafore e i riferimenti si sprecano!
Per vicissitudini varie, ho assistito solo alla presentazione del libro di Francesca Serafini (nella foto) Di calcio non si parla in cui letteratura, calcio e musica, hanno rappresentato un tridente culturale di tutto rispetto all’interno di casa d’Annunzio. Sì, proprio l’abitazione del Vate, colui che ha inventato lo scudetto. Coincidenze? Chissà…Una location perfetta visto il tema e il riscontro: la stanza era piena; non credo fossero solo tifosi ma (scommetto) soprattutto curiosi di sentir parlare di un libro di calcio. “Perché il calcio attira ancora le persone? – la domanda che si è posta l’autrice nel pensare al libro – Ho cominciato così a cercare le risposte. La prima l’ho trovato in famiglia: si inizia sempre tramandando la passione di padri in figli”. E ancora: “L’amore per la maglia è come un amore non corrisposto. Cioè quello più duraturo”. Non vi racconto più nulla perché ho letto il libro e sto preparando una recensione che presto pubblicherò.
Qui voglio solo dire che, dopo la meravigliosa esperienza da volontaria fatta lo scorso anno, non credevo di ritrovarmi l’anno successivo a vivere il #FLA2014 da spettatrice di eventi sportivi. Mi auguro che nella prossima edizione ci siano altre occasioni del genere perché anche chi non ama il calcio possa, attraverso i libri dei propri sport preferiti, avvicinarsi alla lettura e capire che in quelle pagine si va oltre il gesto atletico, i soldi, etc e leggerne anche il ruolo umano e sociale.