Quando Massimiliano Allegri venne ufficializzato quale allenatore della Juventus, ancora mi riprendevo dall’abbandono di mister Conte così improvviso e, personalmente, inatteso.
Poi il fatto che Allegri fosse alla guida del Milan fino a quel momento, fu un altro choc dal qual riprendermi. Non è stato facile per parecchio tempo, vedere il conte Max (gioco di parole frutto del destino…) allenare i ragazzi con la maglietta e lo stemma bianconero sul petto anche e soprattutto perché Antonio Conte è stato, è e sarà sempre nella storia del club come giocatore e oltre.
Specie all’inizio mi sorprendevo nel vederlo sulla panchina dello Stadium, mi ritrovavo nel giro di pochi secondi a chiedermi: “Cosa ci fa seduto lì?” e rispondermi. “Ah, sì. Ora è lui il nostro mister”. Ma non è stato facile. Per niente. Un tecnico alla guida del Milan nella nostra società. No, non è stato così semplice far finta che fosse un mister qualunque.
Con il tempo poi, l’addio di Conte è stato accettato e smaltito, ma restavo comunque perplessa: da una “furia” come Antonio a un uomo pacato come Max. Che succederà alla squadra? Dubbi, incertezze, che la tenacia del nuovo allenatore ha spazzato via con il tempo, i risultati e il gioco.
Certo, non siamo più quelli di una volta: quelli dagli scambi veloci, rapidi; quelli degli uno-due che lasciavano senza fiato di Conte (a volte mi tornava in mente anche mister Lippi!). Oggi siamo cinici, manovrieri, ragionatori, per poi… zac, colpire in rete.
E’ proprio vero che l’acqua cheta spacca i ponti!!!
Un passaggio di testimone, quello tra Conte e Allegri che è un passaggio di stile e di gioco: dalla necessità di risalire la china, di dimostrare di essere ancora i più forti, di tornare ad avere fiducia; alla volontà di imporre il proprio gioco di essere sicuri dei propri mezzi. E come se a un certo punto la grinta di Conte non bastasse più, serviva altro. Serviva Max Allegri.
Un’evoluzione naturale che oggi ci porta ad essere ancora Campioni d’Italia per la quarta volta consecutiva e in finale di Champions League (a Berlino, come per i Mondiali 2006…).
Non ci credevo, ma mi sbagliavo.
Per tutto questo:
GRAZIE
mister Allegri!!!!!!!!