Si potrebbero usare e scrivere tante parole per raccontare la donna Giusy Versace. Io non aggiungo nulla, ma lascio parlare lei in questa intervista per la quale la ringrazio di cuore.
Cosa significa per te correre?
“La corsa regala tante emozioni soprattutto a me che per farlo uso due gambe finte. Quando corro mi sento fortunata e non mi sento invalida”.
Raccontaci la tua giornata tipo
“Le mie giornate sono tutte molto piene e spesso diverse tra loro…non ne ho una tipo …di certo posso dire che per tre volte a settimana mi alleno e la mia giornata si svolge così: la mattina sveglia alle 8 colazione, rapida occhiata ai TG sportivi, dalle 10 alle 13 circa allenamento in pista a Vigevano dove mi aspetta il mio coach Andrea Giannini, doccia, pranzo, ufficio. Lavoro come consulente aziendale oltre che alla DS. In questi mesi sto anche scrivendo un libro per la Mondadori che dovrebbe uscire a fine anno e poi , ho sempre una onlus da portare avanti la Disabili No Limits. (www.disabilinolimits.org)”.
C’è una vittoria alla quale sei particolarmente legata?
“Direi di no… ognuna ha un sapore diverso. Forse la prima nel 2010 …dall’emozione mi tremavano le gambe che non ho”.
Disabilinolimitis è la tua onlus, quali i suoi obiettivi e finalità?
“Organizziamo eventi non solo per raccogliere fondi ma anche per promuovere lo sport paralimpico. Vogliamo stare vicini ai disabili economicamente svantaggiati fino a quando lo Stato non si decide a dare maggiori supporti”.
La vittoria a Ballando con le stelle ti ha lanciata anche nel mondo dello spettacolo. Quali ricordi e come ti ha cambiato la vita?
“Ricordi tanti e tutti meravigliosi anche quando, più di una volta, capitava di infortunarmi. Mi ha cambiato la vita innanzitutto perché ho una maggiore consapevolezza di me e di ciò che posso fare. Ho rimesso i tacchi dopo ben 9 anni (e già questa è stata una grande vittoria) e poi non ho più smesso di ballare, ormai ci ho preso gusto! Con Raimondo giriamo spesso per i teatri, impegni permettendo, proponendo uno spettacolo teatrale tratto dalla mia storia e dal mio libro scritto nel 2013 Con la testa e con il cuore si va ovunque”.
Sul tuo sito c’è la categoria “La mia bambola”, puoi anticiparci qualcosa?
“Si tratta di un prototipo che feci realizzare due anni fa in occasione di un evento bellissimo promosso dall’amica Jo Squillo. In occasione della moda di Milano uomo in giugno lei promosse quest’evento dal nome Wall of Dolls invitando la cittadinanza a portare una bambola da appendere alla parete di un palazzo accanto alle Colonne di San Lorenzo qui a Milano. Il gesto serviva a testimoniare la vicinanza alla lotta contro il femminicidio. Un argomento che a me sta molto a cuore. Mi chiese di portare una bambola che mi rappresentasse e io, affezionata alle Barbie, pensai subito di farne amputare una e renderla più simile a me. L’idea è piaciuta così tanto che ricevo continue richieste di mamme e ragazzine che vogliono acquistarla.. chissà magari più in là troverò il modo di produrre un’edizione limitata. Mi piace molto l’idea che i bambini, i ragazzi, possano avvicinarsi al mondo della disabilita attraverso un gioco. Un modo come un altro per abbattere un’altra barriera”.
Sei per tanti un simbolo di forza, coraggio e volontà. Qual è il tuo segreto?
“Nessuno! Semplicemente, io amo tremendamente la vita e ho grande fede. Questo aiuta chiunque, credimi!”.