
Giusy Genovose, giornalista e direttore editoriale di www.golditacco.com, un portale dedicato al modo del calcio con una redazione tutta al femminile. Quando insieme a Giusy abbiamo pensato a questa intervista, avevo in mente una frase letta su un libro ma non avevo ben chiaro dove. L’ho ritrovata. E ora introduco questa intervista così:
“E’ in forza della connessione fra mutamento culturale, emancipazione sociale e, persino, opportunità indotte dalla tecnica che la parteciapzione sportiva femminle costituisca un fondamentale di maturità di un sistema sportivo”.
Lineamenti di sociologia dello sport (Nicola Porro)
Come nasce l’idea di un sito dedicato al calcio con una redazione tutta al femminile?
“Paradossalmente potrei dirti che nasce da una certa insofferenza verso il modo in cui si parla di calcio oggi. Troppe polemiche, troppi toni urlati, concitati, tanti addetti ai lavori che non nascondono la loro fede calcistica, anzi spesso fomentano gli stessi tifosi nel continuare a parafrasare in termini non molto educati gli avversari. Io preferisco togliermi i panni da tifosa e indossare quelli da giornalista nel momento in cui sto lavorando. E noi donne, se così posso dire, do it better! Sicuramente non ci faremo venire mai la gastrite o ci insulteremo a vicenda per una partita. Ecco, l’idea parte proprio da qui, dare al calcio quel tocco di sana leggerezza, di ‘rosa’ e di ironia che spesso manca agli uomini”.
Con la scelta di una linea editoriale tutta al femminile, che messaggio volete dare?
“Il calcio può e deve essere un trait d’union con l’eleganza, l’ironia, il fairplay. Credo che oggi si siano perse un po’ le coordinate della vita, di cosa è davvero importante e cosa no. Il calcio è gioco, lo sport è condivisione, amicizia, svago, siamo arrivati al punto che se dici la tua su una determinata partita se ti va bene ti danno un pugno. Inammissibile. Ripeto, la scelta di creare una redazione femminile nasce dal presupposto che mai tratteremo la materia come i maschietti, proprio perché gli diamo meno importanza vitale! Il messaggio che vorremmo portare avanti è quello che il calcio come tutti gli sport è un gioco, quindi momento di aggregazione, complicità, sana rivalità che dura il tempo di una partita. Siamo in periodo storico in cui il calcio è a braccetto con la cronaca nera, e non è un bene”.
Quale sport oltre al calcio ti piace guardare e/o praticare?
“Ahi, qua merito una tiratina di orecchi! A parte la palestra, non pratico nulla e mi vergogno un po’ ammetterlo! Seguo di tutto, sono sempre stata un po’ un maschiaccio da questo punto di vista. Alle barbie, preferivo la palla, e non mi perdevo nessuna trasmissione sportiva. Crescendo ho sudato e continuo a sudare sette camicie per far diventare una passione, un lavoro, ma ahimé mai avuto tempo per praticamente seriamente uno sport”.
L’Aperitivo nel pallone: un’idea originale. Ci spieghi di cosa si tratta?
“Martedì scorso è andato in scena il secondo appuntamento del format di eventi, L’aperitivo nel pallone, figlio della testata giornalistica. Un format che segue la linea editoriale di GolDiTacco e che nasce con il proposito di portare il fairplay nei locali. A ogni evento, ci sarà ospite un personaggio legato al mondo del calcio che potrà interagire con il pubblico, un momento di simposio dove tutti i partecipanti potranno intervenire divertendosi e sorseggiando un drink. A moderare le serate siamo io ed Erika Eramo, direttrice responsabile del giornale e mia socia nel progetto, oltre che una mia carissima amica. A febbraio ci sarà il terzo evento e presto arriverà il primo calciatore”.