Lo sport per tutti, lo sport è di tutti. Anche di coloro che credono di non essere in grado di svolgere attività fisica perché la vita è stata ingiusta o perché di colpo, la vita ha cambiato le carte in tavola. Ma essere disabili cioè non abili, nello sport non è e non sarà mai un termini negativo è limitativo. Al contrario “lo sport è la forma migliora di abbattimento dell’handicap” come ha affermato l’assessore alle Politiche sociali della Regione Abruzzo presentando la stagione sportiva della Fispic. E infatti nel nostro paese è nella mia regione (l’Abruzzo) sono tanti gli atleti del Comitato italiano paralimpico che, attraverso lo sport, hanno superato il loro essere “diversi” e vinto trofei prestigiosi. Qualche esempio? I fratelli Luca e Ivano Pizzi (tandem), Pierpaolo Addesi (ciclismo), Annalisa Minetti (atletica leggera) e Giusy Versace (atletica leggera).
Esempi di vittorie olimpiche che esprimono i valori reali dello sport: integrazione, condivisione, sacrificio e successo. Valori che si propone di mettere in campo la Fispic (Federazione italiana sport paralimpici per ipovedenti e ciechi) nata nel 2010 a seguito delle modifiche inerenti le delegazioni regionali. La Federazione è riconosciuta a fini sportivi dal Cip (Comitato italiano paralimpico), quale Federazione sportiva paralimpica, e gode di autonomia tecnica, organizzativa e di gestione. L’obiettivo della Fispic è quello di promuovere, organizzare e regolamentare gli sport di squadra e individuali riconosciuti dal Cip, assicurando il diritto di partecipazione alle attività promozionali e agonistiche degli atleti non vedenti e ipovedenti in condizioni di uguaglianza è pari opportunità.
Le categorie in cui gli atleti, a seguito di visita di classificazione basata sulla valutazione del residuo visivo e del campo visivo, sono: B1, B2 e B3. Gli atleti della Fispic inoltre devono essere dichiarati eleggibili cioè essere in possesso di categoria sportiva nazionale o internazionale. “Siamo una realtà poco conosciuta come Federazione e, purtroppo, essendo legati ai disabili, veniamo snobbati. Speriamo di poterci ‘mettere in mostra’ grazie alle nostre attività e far capire in modo chiaro il ruolo decisivo che lo sport gioca per i disabili. Attraverso esso infatti si ha il coraggio di far venir fuori le proprie paure e interagire con altre situazioni e persone”. Le parole di Sandro Di Girolamo presidente della Fispic, a Pescara per presentare il calendario agonistico della stagione 2014/2015. Una stagione che si apre subito: dal 10 al 17 dicembre a La Spezia, si giocano gli Europei di calcio a 5 B2/3. L’anno nuovo poi vede un febbraio molto intenso con due importanti appuntamenti: gli Europei di Goalball in Svezia e le qualificazioni in Ungheria per le Olimpiadi Brasile 2016. A maggio, a Seul (Corea), si svolgeranno i Giochi Mondiali Ibsa (International blind sport association) di Judo, Goalball e Showdown calcio a 5. A giugno si terranno i Mondiali di Torball in Svizzera; ad agosto gli Europei di calcio a 5 B1. Il 2015 si concluderà con gli Europei di Judo.
Tre categorie e svariate discipline, alcune delle quali per tanti di noi sconosciute. Cerchiamo quindi di capirne il funzionamento.
Iniziamo con lo spiegare le categorie:
B1: atleti che non hanno alcuna percezione di luce ad entrambi gli occhi;
B2: atleti con acuità visiva sufficiente a riconoscere la forma di una mano ma con un visus non superiore a 2/60;
B3: atleti con acuità visiva tra i 2/60 e i 6/60.
Le discipline della Fispic sono:
CALCIO A 5 CATEGORIA B1: gli atleti giocano protetti da bende oculari. Il campo, nei lati lunghi, è delimitato da sponde alte 100/120 cm. Il pallone utilizzato è sonoro per consentire ai giocatori di individuare la traiettoria dei passaggi.
CALCIO A 5 CATEGORIA B2/3: rispetta le regole del classico calcetto.
GOALBALL: ogni squadra è composta da giocatori. Su entrambi i lati corti del campo rettangolare è situata una porta larga tanto quanto il campo di gioco. Il pallone è sonoro. Obiettivo del gioco è far oltrepassare il pallone la linea di porta della squadra avversaria. La partita dura 24 minuti (12 minuti per tempo).
JUDO: l’unica differenza con il classico judo, è che gli atleti iniziano il combattimento con la presa del judogi.
SCACCHI: i non vedenti possono usare una scacchiera specifica.
SHOWDOWN: incontro tra due giocatori su un tavolo rettangolare con gli angoli arrotondati con porte e aree di porte all’estremità. Si gioca con racchette e palla sonora. La disciplina può essere assimilata al tennis tavolo.
TORBALL: ogni squadra ha tre giocatori. Su entrambi i lati corti del campo rettangolare è situata una porta. Si usa una palla sonora da 500 kg che va lanciata è fatta passare sotto a delle corde tese lungo il campo. La partita dura 10 minuti (5 minuti per tempo).
Un excursus in un mondo sconosciuto ma che ha in se lo spirito di agonismo e sana competizione su cui si fonda tutto lo sport. In bocca al lupo ragazzi!!!