Federica Iannucci. “Il calcio a 5? Non potevo fare scelta migliore”

Federica Iannucci “Quando nasce un amore…” cantava Anna Oxa, non è mai troppo tardi. Beh, questo rischio non l’ha corso Federica Iannucci perché a 8 anni ha deciso di abbracciare il suo amore: il calcio. Storia che rischiò di interrompersi dopo qualche anno per svariati motivi. Ma si sa che l’amore vince su tutto e infatti Federica riesce a coltivare questo sentimento attraverso la conoscenza del calcio a 5. La giovane atleta pescarese ai lettori postcalcium racconta la sua storia.

Federica Iannucci, raccontaci di te.

“Sono una studentessa universitaria, al terzo anno di Scienze delle attività motorie e sportive presso l’università di Gabriele D’Annunzio di Chieti; la scelta di questa facoltà come puoi ben capire non è stata casuale, proprio perchè vorrei unire i miei futuri impegni lavorativi con lo sport che, nella mia vita, ha sempre rivestito un ruolo predominante, e quindi eccomi qui ad esattamente un mese dalla data di laurea. Lo sport è sempre stato presente nella mia vita, fin da quando ero bambina (come tutti penso ne ho praticati di tutti i tipi, dal nuoto, al basket per passare poi addirittura alla pallamano), ma ciò che davvero faceva battere il mio cuore era il calcio; influenzata dagli innumerevoli pomeriggi passati con mio padre a casa a guardare partite di tutti i campionati italiani ed esteri o al parco a giocare per ore interminabili, ho deciso a 8 anni, spinta anche dall’appoggio incondizionato dei miei genitori di iniziare a giocare a calcio a 11 con i maschi (visto che a Pescara o in zone limitrofe non c’erano squadre femminili) fino all’età di 11 anni; poi per questioni legate al fatto che le ragazzine non potevano giocare più con i maschietti in categorie superiori, ho dovuto abbandonare. Ed è proprio qui che inizia la mia ‘storia d’amore’ con il calcio a 5”.

Perchè la scelta del calcio a 5?

“Il mio avvicinamento al calcio a 5 è stato casuale: a scuola infatti si organizzavano dei tornei a livello provinciale tra le scuole, e quindi la nostra scuola insieme alla volontà della professoressa di educazione fisica ha deciso di farci partecipare. Per tre anni consecutivi (rispettivamente prima, seconda e terza media) siamo arrivati alle finali nazionali svoltesi prima a Lignano Sabbiadoro e poi a Verona, classificandoci terze e seconde nella successione degli anni. Proprio in questi anni ha iniziato a seguirci in maniera spassionata Maurizio Blasetti (attuale allenatore della Vis Lanciano), e con lui abbiamo e ho deciso di continuare il mio percorso nel futsal anche al di fuori dell’ambito scolastico. Dopo un anno di sperimentale campionato provinciale Csi, abbiamo partecipato e vinto ad un campionato fuori regione nelle Marche; da qui poi mi sono aggregata alla società Asd Città Di Pescara, presieduta da Luigi Palladino con cui dopo due anni di campionato regionale e dopo la vittoria di uno scudetto juniores, mi sono apprestata assieme al gruppo storico della scuola (avevamo continuato questo cammino insieme) a giocare il primo campionato di serie A dove siamo riuscite a salvarci durante i play-out; l’anno dopo purtroppo non abbiamo avuto la fortuna e la bravura di salvarci e nell’estate di due anni fa mi sono trasferita nella squadra campione d’Italia, l’AZ Gold Women dove tra alti e bassi ho comunque vissuto un anno di crescita calcistica e personale. L’estate scorsa sono stata contattata da Blasetti che mi ha esposto il suo progetto a Lanciano assieme al presidente Francesco Cotellessa, ed è così che ho deciso di vivere una bellissima quanto formativa esperienza di calcio ma soprattutto di vita. Dopo questo breve riassunto della mia carriera, posso dirti che la scelta del calcio a 5 come avrai letto è stata tanto casuale quanto forzata dalla rinuncia al calcio a 11. Con il senno di poi posso dirti che di certo non avrei potuto fare scelta migliore, visto che a livello femminile come ha anche detto il presidente Tonelli, non esista sport più adatto per caratteristiche psicologiche e soprattutto fisiologiche”.

Dopo l’esperienza a Lanciano, lasci l’Abruzzo per la Capitale. Aspettative, sogni?

“Lascio con rammarico una società, una città ma soprattutto un gruppo di persone e di giocatrici senza eguali! Purtroppo i miei impegni universitari mi portano a trasferirmi a Roma per continuare gli studi specialistici di Scienze manageriali delle attività sportive, e per continuare a costruire mattone dopo mattone il futuro lavorativo e di vita in generale che ho sempre voluto. Di certo spero di riuscire ad aggregarmi in qualche società che mi permetta di continuare il mio percorso di crescita e maturazione a livello di futsal e anche e soprattutto di donna. La mia priorità come ho già detto in precedenti interviste è lo studio, e sono sicura che riuscirò a togliermi grandi soddisfazioni sia sul parquet che nelle aule universitari, o perlomeno questa è la mia aspettativa più grande, anche per continuare a sognare la maglia azzurra”.

Nella tua terra tornerai presto: la Nazionale femminile di futsal giocherà la seconda gara in assoluto a PalaRoma di Montesilvano.

“Ciò che la Divisione calcio a 5 sta facendo e sta mettendo in moto per valorizzare il futsal femminile e soprattutto gli artefici che rendono affascinante questo sport (cioè noi atlete), penso sia un enorme attestato di stima ma soprattutto di interesse verso il mondo femminile, che dopo le vicende note scatenate da frasi non propriamente eleganti, sta rialzando la testa come un leone ferito. Credo fermamente che l’istituzione della nazionale femminile sia un passo importante soprattutto per noi ragazze, che vediamo finalmente coronato un sogno, fatto di sudore, sacrifici e tanta passione. Chi da bambina non ha sognato di indossare e di difendere i colori della propria Nazione? Le location scelte sono a mio avviso le migliori, Roma che è stata da sempre la culla dello sport e soprattutto del futsal, meritava un palcoscenico del genere, ma anche Montesilvano (e con esso tutto l’Abruzzo) meritava un grande riconoscimento per come vive, respira e da importanza al futsal nazionale ed internazionale (palazzetti costantemente gremiti, biglietti sold-out dopo poche ore dalle vendite, per anni consecutivi sede delle Final eight scudetto e non ultimo di due amichevoli internazionali della nazionale maschile di futsal, penso siano più che un semplice biglietto da visita)”.Nazionale femminile futsal

La maglia azzurra, che emozioni dà?

“La maglia azzurra è il coronamento di un sogno; è un’emozione indescrivibile a parole, perchè parliamo di emozioni, di brividi, di sensazioni, di aspettative racchiuse in quel colore. E’ di certo la giusta ricompensa per anni di lavoro, di sacrifici, di impegni e di rinunce, per anni in cui calcio a 5 da semplice compagno di vita diventa la tua vera vita. Penso non sia assolutamente un punto di arrivo, anzi un costante stimolo a migliorare su tutti i lati della propria persona: eh si perchè per portare in alto i colori nazionali non bastano solo piedi buoni, ma soprattutto mani pronte ad aiutare una compagna, testa sempre sulle spalle, ed un cuore tricolore, bianco di semplicità, rosso di passione e verde di speranze e sogni”.

Tra i maschietti il Pescara calcio a 5 per la prima volta si è laureato Campione d’Italia.

“Faccio i miei complimenti alla società tutta, allo staff, e soprattutto ai giocatori; e’ stato un grande traguardo, strenuamente desiderato, voluto da anni di sacrifici ed investimenti che ha per molti versi cancellato o perlomeno addolcito la mancata promozione in serie A del Pescara Calcio. Penso non sia un caso che quest’anno il Pescara sia sempre stato ai vertici di tutte le competizioni disputate, si vedeva come in tutti gli addetti ai lavori ci fosse una gran fame di vittorie. Un campionato che ha rispettato le aspettative di un gruppo unito, combattivo, coriaceo, gagliardo, che non si è mai scoraggiato anche dopo la sconfitta in finale di Winter cup e di Final eight, costruito ad hoc da una società attenta a tutti i particolari e che ha costruito un ambiente favorevole per la la scrittura di un capolavoro e di sicuro gestito ed allenato da uno dei più grandi e vincenti allenatori nazionali, Fulvio Colini a cui vanno i miei più sinceri complimenti per aver dato ad una squadra un mix atomico di razionalità e fantasia”.

Cosa ti senti di dire alle ragazze che vogliono iniziare a giocare a calcio?

“Ormai il calcio a 5 si sta radicando in ogni strato della società, sia a livello maschile che femminile, soprattutto grazie all’introduzione della pratica sportive nelle scuole. Se posso lanciare un messaggio a chiunque voglia avvicinarsi al calcio a 5 non posso che dire questo: non abbiate paura delle discriminazioni o dei commenti di chi è ancora all’oscuro di quanto il futsal femminile sia uno sport sano, trasparente, genuino e altamente formativo sotto tanti punti di vista, perchè loro che ne sanno della tensione che il sabato non ti fa dormire, di quello che si prova quando sei il primo ad abbracciare quello che ha segnato o vieni invaso dall’abbraccio interminabile dei tuoi compagni dopo un gol, che ne sanno delle corse per non fare tardi agli allenamenti, che ne sanno di quanta forza dà una semplice ma sincera pacca sulla schiena dopo un errore, che ne sanno di come il fiato di rompe quando la domenica il mister annuncia la formazione, che ne sanno di come in una squadra la comprensione è fatta di sguardi e non di parole, che ne sanno di cosa ti passa per la mente quando prima della partita passeggi con le cuffie nelle orecchie sul parquet contando le dimensioni del campo, che ne sanno della fatica o del dolore di allenamenti estenuanti, che ne sanno dello stomaco che ti si stringe la domenica a pranzo, che ne sanno delle strette di mano sincere e sportive all’avversario, che ne sanno di quanto amore c’è in questo sport, che ne sanno di come una squadra possa essere più di una famiglia e possa regalarti sogni davvero reali; quindi provate, rischiate, gettatevi nella mischia perchè infondo che ne sanno loro?”.

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