Parlare di donne e di sport è sempre un piacere e dopo la presidente del Giuliano Teatino Giovanna Barbetti, torniamo sull’argomento con l’intervista alla giornalista sportiva Tiziana Pikler direttrice del magazine dedicato al calcio femminile L Football.
Tiziana Pikler e lo sport come si sono incontrati?
“Grazie a papà che ho perso l’11 settembre 2018. Sono la prima di due figli, ho un fratello ma sono stata cresciuta come un maschio; con papà infatti ho assistito a tutti gli sport: dal calcio al basket passando per il tennis. E nello sport siamo stati sempre all’opposto: io tifosa della Lazio lui della Roma, lui Prost io Senna, non ci trovavamo mai d’accordo”.
Ha realizzato le interviste per l’ebook Donne di calcio di Ally Oop, com’è nata l’idea?
“Grazie a Michele Uva che ho intervistato a seguito delle prime e importanti novità portate nel calcio femminile. Era uscito da poco Donne di Sport e fu lui a proporre di realizzare un suo spin off Donne di calcio”.
Ora è direttrice del magazine dedicato al calcio femminile L Football: che esperienza sta vivendo?
“Fantastica. Ringrazio l’editore Giuseppe Berardi per la proposta che ho accettato con entusiasmo; proveremo a far crescere il prodotto che è già conosciuto anche grazie a un gruppo fantastico che lavora benissimo”.
Il calcio femminile dunque dopo il Mondiale ha avuto un boom di seguito e di interesse.
“Deve essere l’inizio e va sfruttato il momento soprattutto per aumentare il numero delle tesserate: siamo sotto le 30mila e non ci siamo. Il professionismo? Vado controcorrente: non è il momento. Il calcio femminile italiano non è in grado di camminare sulle sue gambe serve fare qualcosa di più come iniziare a tutelare le atlete lavorativamente parlando. Servono partnership e sponsor così come un’impiantistica adeguata. Insomma, prima di parlare di professionismo, serva una seria programmazione su più livelli”.
E’ così difficile in Italia per le donne fare sport e lavorare nello sport?
“Anche in questo caso vado controcorrente: ci sono le stesse difficoltà che hanno gli uomini. Il vero problema non è tanto la lotta donna contro uomo quanto il fatto che tra donne non c’è collaborazione, manca il lavoro di squadra”.
Ultima domanda: ha un articolo nel cassetto?
“Un articolo no ma un libro sì. Ne ho già scritti quattro ma tutti sulla ricerca, adesso invece vorrei cimentarmi in un romanzo e qualche idea già c’è”.