Quando si dice lo sport è per tutti, lo sport è di tutti, si può pensare siano frasi dette giusto per dire, per riempiersi la bocca nei discorsi tra amici e in quelli più seri.
E invece no, lo sport è di tutti, lo sport è per tutti è davvero così: in quanti, durante le paralimpiadi (e non solo), ci hanno dimostrato di poter raggiungere un obiettivo sportivo? In quanti ci hanno dimostrato che crederci e avere passione dà una marcia in più?
Ecco, “Crazy for football” (andato in onda su Rai 1 qualche giorno fa), ha dimostrato che essere matti per il calcio premia, fa vincere anche chi nella vita ha disagi e problematiche mentali.
Un film meraviglioso, unico e vero perché tratto da una storia vera; da un dottore che ha creduto nello sport, il calcio a 5 in particolare, e nella sua funzione di integrazione, condivisione, emozione e fiducia.
Si, perché quei ragazzi correndo dietro a un pallone hanno creduto in loro stessi e nella forza che il concetto di squadra rappresenta; si sono fidati l’uno dell’altro, hanno accolto i loro disagi senza accurarsi ma accudendosi fino a vincere la medaglia di bronzo al Mondiale.
Loro, i “Crazy for football” esistono davvero e credono nello sport, nei suoi valori e nella forza intrinseca di donare qualcosa di unico a chi si sente solo e privo di forze.
Guardiamo a loro e a tutti quelli che vorrei e posso per riscoprire le vere emozioni che giocare, praticare qualsiasi attività sportiva genera.