“Si pratica a coppie in un campo rettangolare e chiuso da pareti su quattro lati, ad eccezione di due porte laterali. Il gioco si pratica con una racchetta dal piatto rigido con cui ci si scambia una pallina esteticamente identica a quella da tennis, ma con una pressione interna inferiore, che permette un maggior controllo dei colpi e dei rimbalzi sulle sponde.” (wikipedia)
Sapete di che sport stiamo parlando? E’ sicuramente la pratica del momento, l’attività che il tanti stanno praticando negli tempi nel nostro paese.
Per coloro che hanno indovinato sì, ci riferiamo al Padel!
Anche per noi è una disciplina nuova che abbiamo deciso di conoscere meglio e approfondire con chi, nel Pescarese, si dedica a questa disciplina da tempo
Abbiamo quindi realizzato un’intervista doppia a Carlo Chiavaroli e Giancarlo Sferrella che ringraziamo per la disponibilità!
Curiosi? Buona lettura allora!
Come hai iniziato a giocare a padel?
Carlo: “In realtà nel maggio scorso ho ripreso a giocare a tennis dopo 9 anni di stop. Frequentando i circoli tennis è stato impossibile non notare il grande movimento che si è creato attorno a questa nuova disciplina. Ho cominciato come tutti credo, per curiosità”.
Giancarlo: “Inizialmente ero scettico, si erano scoperti tutti giocatori di padel! Poi piano piano, alcuni compagni di squadra mi hanno tirato dentro e devo dire che lo scetticismo iniziale si è tramutato velocemente in entusiasmo”.
Cosa ti piace di questo sport?
Carlo: “Ho notato da subito che a differenza del tennis il padel è uno sport ‘inclusivo’, accessibile fin dall’inizio proprio a tutti per la sua apparente semplicità di gioco. Nel tennis la ‘selezione naturale’ è molto più marcata”.
Giancarlo: “È uno sport dinamico, ma soprattutto inclusivo, non hai bisogno di essere un fuoriclasse, basta essere 4 amici pronti a darsi battaglia”.
Dove praticate il padel a Pescara?
Carlo: “Beh, dopo l’estate 2020 sono spuntate come funghi una miriade di nuove strutture adibite al gioco del padel. La vera sfida è trovare un campo disponibile, vista l’altissima richiesta. Personalmente mi trovo molto bene presso il Magister Village di Montesilvano”.
Giancarlo: “A Pescara ho giocato qualche volta al centro sportivo Padelmania nei pressi del Porto Turistico. Da qualche mese comunque sono nati diversi centri sportivi adibiti a questo sport, soprattutto nelle città limitrofe. Il mio preferito è il Padel Point in Via Togliatti a Montesilvano gestito dal mio amico Robert Calista”.
Ci sono società sportive in Abruzzo?
Carlo: “Credo che valga lo stesso discorso fatto per i campi per il prossimo futuro. Attualmente credo ce ne siamo un paio”.
Giancarlo: “Sinceramente non sono molto ferrato a riguardo, so che qualcosa si sta muovendo in merito, ma non conosco bene le realtà”.
Qual è la regola più importante di questo sport?
Carlo: “Secondo me la regola è quella che ogni sport praticato a livello amatoriale dovrebbe seguire, cioè divertirsi e credo che questo sport sia perfetto per poterla applicare”.
Giancarlo: “La regola, non scritta, più importante è quella di restare sempre ben concentrati, non rimuginare troppo per un errore. Essendo uno sport veloce, uscire, con la testa, dalla partita, può significare compromettere un set, se non addirittura la partita”.
Quali le altre regole?
Carlo: “Le regole sono simili a quelle del tennis a parte qualche differenza (vetri e griglie laterali). Mi piace il fatto che colpire l’avversario con la pallina non viene considerato gesto anti-sportivo, anzi tutt’altro!”.
Giancarlo: “Le regole sono molto simili a quelle del tennis, con la differenza, ovviamente, dell’utilizzo dei vetri e delle recinzioni. Anche il sevizio, rispetto al tennis, effettua con un colpo dal basso”.
Chi può praticare il padel?
Carlo: “Come già accennato, praticamente tutti! Mi ha colpito molto vedere, in maniera anche insolita, molte coppie nella vita anche sui campi da padel”.
Giancarlo: “Come ho detto prima, è uno sport inclusivo, sostanzialmente possono giocare tutti, l’importante è praticarlo con il giusto spirito, dove la vittoria più bella è il divertimento”.