E non finisce con Euro 2020 l’estate sportiva italiana, era solo l’inizio ma non lo sapevamo…
Poi il 23 luglio scorso pronti via Tokyo 2020, prima medaglia: Luigi Samele vince l’argento nella Spada, subito dopo tocca Vito Dell’Aquila, oro nel Taekwondo.
Finisce qui? Assolutamente no! Il bello doveva arrivare, l’Italia non sapeva ancora che ogni giorno di competizione avremmo conquistato una medaglia.
Sì, proprio così ogni giorno dal 23 luglio all’8 agosto i ragazzi del Team Italia hanno portato a casa una medaglia; non ce ne siamo fatta mancare una!!!
Oro: c’è!
Argento: c’è!
Bronzo: c’è!
E non dimentichiamo che sono in corso le Paralimpiadi e le ragazzi e i ragazzi azzurri ci stanno regalando già tante emozioni, soddisfazioni… Chissà fino al 5 settembre quante sogni si realizzeranno ancora!
Un crescendo dunque di riconoscimenti anche in discipline mai premiate per la nostra nazione: dalla lotta libera, alla ginnastica libera, dall’atletica alla vela; insomma, ogni podio a fine gara parlava italiano.
Un sogno trasformato in realtà grazie a uomini e donne che, nel corso del 2020 tra chiusure e timide riprese, non hanno mollato anzi, hanno trovato il modo di allenarsi tra le mura domestiche, hanno fatto rinunce in un anno di sole rinunce, hanno avuto la pazienza di aspettare altri 365 (infiniti) giorni. Pazienza, sacrifico e passione che hanno premiato tanti di loro nel modo più unico e speciale.
Alla fine che dice il medagliere azzurro? RECORD è la parola giusta: 10 Ori, 10 Argenti e 20 Bronzi per un totale di 40 medaglie.
E tra queste ce se sono alcune che davvero fanno salire l’Italia sul tetto del mondo: l’oro nel 100 metri di Jacobs, l’oro nel salto in alto di Tamberi e l’oro nella staffetta del 4×100.
Riconoscimenti unici di uomini che hanno sofferto in silenzio, si sono allenati ogni giorno, hanno creduto nei loro sogni e cercato dell’oro a goni costo.
Storie di persone quindi come Vanessa Ferrari, argento nel corpo libero femminile. Un maledetto infortunio al tendine d’Achille e l’incubo di non poter partecipare alle Olimpiadi; poi la pandemia, il rinvio della manifestazione e quella luce che torna ad affacciarsi.
Ci ha creduto e ha fatto bene, quella medaglia è tutta per lei la sua grinta. Così come Tamberi. Anche per lui un infortunio che ha messo a rischio la partecipazione a Tokyo 2020 ma anche qui ha vinto la voglia di partecipare e agguantare quell’oro.
Un Olimpiade così, dopo un anno e mezzo pesante, mai vissuto prima, è un segnale davvero importante. Vittorie, sorrisi e lacrime di gioia che dovrebbero farci capire che nella vita si ha tanto da imparare nello sport: lottare, rinunciare, credere, sacrificare e mettere passione in ciò che si crede paga sempre.
Certo, molto spesso non subito ma i risultati arrivano, arrivano e come.
GRAZIE AZZURRI/E!