“Il calcio non è per signorine”: quante volte abbiamo sentito questa frase?
Eppure in tante, tantissime l’hanno smentita anzi, c’è chi non solo gioca a calcio ma è moglie, mamma e lavoratrice.
Non ci credete? Vi presentiamo la bellissima storia della calciatrice del Chieti Calcio Femminile Giulia Di Camillo che di calcio non si libera nemmeno quando sta in famiglia…
Calciatrice, lavoratrice, mamma e moglie: come fa Giulia Di Camillo a mettere tutto insieme?
“Si organizza, e soprattutto ha il grande aiuto dei nonni. Negli ultimi due anni la mia vita è diversa, è sempre più piena di amore e gioia. Nonostante il periodo che tutti stiamo vivendo, non posso proprio lamentarmi. Ho una famiglia meravigliosa, un marito che amo follemente e una figlia, Benedetta, che è tutta la mia vita. Ho un lavoro, gioco con la squadra della mia città. Che dire? Che tutto questo ben di Dio possa esserci ogni giorno”.
Calciatrice e mamma, allora si può!
“Certo che si può. Anzi, è ancora più bello. Per carità, mica è sempre tutto facile, ma quanto è bello la sera tornare a casa e addormentarsi con la propria figlia nel letto, ascoltando il suo respiro sereno”.
Questo 8 marzo 2021 appena trascorso, quanto è diverso dagli altri per il movimento calcio donne?
“Finalmente tutti si sono accorti di noi. Era ora. Ormai il movimento è diventato certezza e, a questo punto, mi aspetto solo che possa migliorare. Le donne hanno lottato tanto per arrivare alla visibilità e al successo di oggi, vedi l’esempio Mondiale piuttosto che la qualificazione al prossimo Europeo. Chi semina bene alla fine raccoglie, ed è quello che sta accadendo alle calciatrici. Anche delle categorie inferiori alla serie A. Pure in B e in C sta cambiando la musica”.
Quanto il Covid ha modificato la quotidianità della tua squadra?
“Molto. Nel periodo che siamo dovute stare ferme, quasi due mesi, tantissimo. Adesso procede abbastanza bene, ma non si può mai stare tranquilli. Purtroppo questo clima difficile e pieno di incertezze ce lo porteremo dietro ancora per un po’”.
La Nazionale a Euro 2022, un bel traguardo.
“Bellissimo. Conosco molte delle azzurre in rosa, e sono tutte ragazze umili a lavoro ogni giorno sul campo per conquistare nuovi traguardi. Questi step, come gli Europei, sono quelli che danno sempre più spinta al movimento. Per noi che lo viviamo oggi, ma soprattutto per chi verrà dopo. Penso a mia figlia, chissà magari diventerà calciatrice e potrà beneficiare di un sistema professionale e vivere di quello che più ama”.
Il professionismo, un obiettivo quasi raggiunto. Un sogno che si avvera?
“Sì, è un passo molto importante. Al tempo stesso, però, delicato. C’è bisogno di compierlo nel migliore dei modi e senza commettere errori. Soprattutto, non bisogna emarginare tutta una serie di realtà prezioso per questo calcio”.
Tornando al Chieti Femminile, con te gioca tua sorella (capitano della squadra) e allena vostro padre: com’è la vita della famiglia Di Camillo dopo le partite?
“Se vinciamo bella, se perdiamo un po’ antipatica (ride, ndr). Scherzi a parte, con il tempo abbiamo trovato il giusto equilibrio anche nella gestione dei pre e post gara. Mio padre in campo fa l’allenatore. Non fa differenze con nessun’altra”.
Bella intervista. Semplice e concisa con concetti IMPORTANTI. D’altronde non poteva essere con una giornalista come te ed una intervistata come Giuliona🌹🌹😘😘❤️❤️💕💕💘💘