Andare alla presentazione di un libro che parla di un calciatore che tu non hai mai visto giocare perché non era la tua epoca, cioè non eri ancora nata.
E’ quello che è successo a me nel partecipare alla presentazione di Bruno Nobili l’essenza del dribbling. Sì perché negli anni in cui lui e Vincenzo Zucchini facevano grande il Pescara (specie l’anno 1976/77) io non ero ancora nei piani di mamma e papà.
Sono andata perché ero curiosa di ascoltare e vedere persone che conoscono Bruno Nobili, hanno vissuto le sue gesta e si sono innamorati del suo modo di giocare a pallone.
E vi dirò, è stato bello ed emozionante immaginare quelle partite, così diverse nelle immagini, nei colori e nelle maglie da quelle di oggi, ma così carichi di passione proprio come ora.
Bruno Nobili è stato un numero 10 che ha dato tanto alla città di Pescara, vedere un video datato 3 luglio 1977 quando 40mila pescaresi entrarono a Bologna con sciarpe e striscioni biancazzurri, mi ha fatto vivere forti sensazioni di appartenenza ed orgoglio.
Quella partita segnò una storica promozione per una storica stagione forse tra le più amate e ricordate a Pescara.
Io non c’ero, ma quel pomeriggio mi sentivo con loro in quell’estate di 42 anni fa.