Aiutare gli altri a vivere meglio attraverso lo sport si può. Sembra uno slogan ma è la realtà. Lo sport fa bene, lo siamo tutti, è un concetto trito e ritrito ma efficace e vero: praticare attività fisica rigenera anima e corpo, libera dai pensieri e scarica le tensioni.
Quindi perché non permettere allo sport di aiutare chi ha un sogno nel cassetto e non riesce a realizzarlo? Perché non utilizzare lo sport come canale di confronto, incontro e divertimento? Domande alle quali risponde, da 6 anni l’associazione Art4Sport, onlus di Mogliano Veneto in provincia di Treviso, che crede nello sport come terapia per i bambini portatori di protesi di arto. “Integrarsi nella società attraverso lo sport” è il loro motto.
“Siamo nati 6 anni fa – ci racconta la presidente Teresa Angela Grandis – con la storia di Bebe colpita da meningite fulminante che, purtroppo, sta facendo molte vittime soprattutto in Toscana. Alla giovane sono state amputati tutti e quattro gli arti ma, la sua voglia di tornare alla vita vita di prima fu più forte e le promettemmo che sarebbe tornata a tirare di scherma; non sapevamo come ma abbiamo iniziato a informarci scoprendo una realtà molto difficile per l’ambiente sportivo, praticamente non considerato e comunque riferito a chi pratica già qualche disciplina; cosa non possibile per i bambini che, magari, stanno iniziando o non hanno ancora intrapreso nessuna attività sportiva. Tutto questo – prosegue la presidente – ci spinto a cercare una soluzione che poteva colmare questo vuoto e lo abbiamo fatto attraverso la Art4Sport che oggi aiuta 18 ragazzi che vivono sul territorio italiano non elargendo denaro ma strumenti: protesi, carrozzine, stampelle e tutto ciò che serve al ragazzo per fare sport facendoci carico di tutti i costi. Per la realizzazione di protesi, ci appoggiamo a diverse ortopedie, l’ideale è che ogni bambino sia seguito da un ortopedico che, di volta in volta, sia in grado di adeguare la protesi ai cambiamenti che il corpo subisce; una protesi infatti deve calzare alla perfezione, molto più di una scarpa”.
La piccola Bebe (Beatrice Vico) a 11 anni, di colpo, si trova nella necessità di vivere una nuova vita ma la sua grande voglia di fare è stato un propulsore importante per credere ancora nel suo sogno: nel 2010 ha infatti disputato la sua prima gara di scherma ufficiale e, da quel momento, tante le gioie e le soddisfazioni per la giovane atleta.
Art4Sport ha dunque come mission quella di aiutare economicamente e supportare a livello pratico/organizzativo le famiglie dei bambini protesizzati per permette loro di giocare e divertirsi quotidianamente attraverso l’attività sportiva. “Conosciamo i loro sogni e li aiutiamo a fare sport, ci piace vederli crescere e sostenerli attraverso la conoscenza dello sport paralimpico. Come? Attraverso iniziative tipo Giochi senza barriere nel quale 8 squadre composte da abili e disabili si affrontano in diverse discipline. Un meccanismo che genera confronto e incontro, uno scambio reciproco perché non è detto che sono sempre gli ‘abili’ a dover aver aiutare i disabili, può anche accadere il contrario. Obiettivi futuri? Aiutare quanti più bambini possibile e far conoscere lo sport paralimpico”.
Non solo Giochi senza barriere, tra le iniziative della onlus, altri due lodevoli progetti:
Scherma in carrozzina che, nel corso degli anni ha visto crescere il numero degli aderenti a questa disciplina paralimpica attraverso eventi in piazza con la partecipazione di grandi protagonisti della scherma nazionale come Elisa Di Francisca, Valerio Aspromonte, Andrea Baldini etc, e la realizzazione di speciali pedane Indonesia agli schermidori in carrozzina.
Progetto sci con cui Art4Sport vuole avvicinare e/o perfezionare la disciplina attraverso al dotazione, a seconda del tipo di sciata, di sci con racchette, monosci con stabilizzatori e guscio.
Per avere maggiori informazioni: www.art4sport.org.