Angelo De Marcellis: “Nel Csi vincono rispetto e lealtà”

Il presidente De Marcellis a Roma
Il presidente De Marcellis a Roma

Educare attraverso lo sport”. Una frase bellissima dai grandi significati. Cosa può esserci di più bello, divertente e istruttivo dell’educare (dal latino e-ducere: “condurre fuori”, liberare) attraverso lo sport cioè praticare un’attività fisica per la quale si sente passione e che possiamo scegliere liberamente tenendo conto del nostro talento? Scrivendo, ho notato di aver usato per due volte la parola libertà, forse la più bella e, allo stesso tempo, quella che fa più paura. Il Centro sportivo italiano, è un’associazione senza scopo di lucro fondata sul volontariato il cui obiettivo principale è educare attraverso lo sport dando ad esso un valore sul piano culturale, umano e sociale; riconoscendo quindi ad ognuno la libertà di trovare, nello sport, espressione e opportunità per se stessi.

Per parlare del mondo del Csi e delle realtà territoriali, Postcalcium ha intervistato Angelo De Marcellis, presidente del Centro sportivo italiano d’Abruzzo.

 

Cosa rappresenta per lei essere presidente del Centro sportivo italiano Abruzzo?

E’ un’esperienza umana inesauribile che mi mette a stretto contatto con numerose persone il cui vissuto, non solo sportivo, costituisce per me una grande ricchezza. E’ un ruolo di grande responsabilità associativa in quanto collettore di numerose sollecitazioni provenienti dalle società sportive e dai Comitati territoriali, cerco di interpretarlo costruendo reti di collaborazione e facilitando il dialogo tra le diverse componenti e l’interazione con le istituzioni politiche e sportive, con il Coni in primis, di cui sono membro della giunta regionale. Certo, non tutto è facile, ma dopo un anno di commissariamento e quasi tre di presidenza posso affermare che tante cose sono cambiate, compreso il coinvolgimento di una nuova classe dirigente. Nonostante il repentino ricambio, la situazione sportiva e sociale aquilana post-sisma abbiamo quasi 4mila tesserati in più. Portare la gioia dello sport, diffondere l’entusiasmo e la vera cultura sportiva in contesti dove viene spesso frainteso come un campo estraneo alla legalità, devo ammettere, è motivo di grande soddisfazione”.

Quali obiettivi si pone il Csi della regione?

Gli obiettivi del Csi sono quelli delle nostre società sportive. I veri nuclei fondanti della pratica sportiva. Immaginiamo che da nostri avamposti sul territorio, siano sempre più in grado di accogliere persone di ogni età che cercano nello sport uno strumento di aggregazione, integrazione, benessere fisico e mentale. Vogliamo che le nostre associazioni e i nostri xircoli parrocchiali siano sempre di più punto di riferimento per le famiglie che credono nello sport come esperienza educativa.Proprio per questo promuoviamo, anche in collaborazione con la Presidenza Nazionale Csi, corsi di formazione per atleti e per le diverse figure dirigenziali, tecniche e arbitrali non trascurando quelle, quali gli animatori sportivi, che lavorano a stretto contatto con i minori. La nostra crescita numerica ha un senso solo se si verifica con questi presupposti e con questa solidità, non perseguiamo, per chiarezza, i numeri fini a se stessi ma uno sviluppo quali-quantitativo coerente”.

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Il presidente del Coni Giovanni Malagò a L’Aquila

C’è un evento sportivo, da quando è al vertice dell’ente, che ricorda in modo particolare?

I fotogrammi di questi quattro anni di intensa attività evocano tutti momenti bellissimi con tanti compagni di viaggio preziosi. Sarebbe riduttivo scegliere un’iniziativa tra le tante, cito per contemporaneità il progetto Domani è già qui che stiamo sviluppando in 30 plessi di scuola primaria nelle province di L’Aquila e Teramo. E’ la punta massima dell’attività di un ente di promozione, in primis perché è rivolta ai bambini sotto i 10 anni, con riflessi sul piano educativo, sanitario (lotta all’obesità, etc.) e, promuovendo 9 discipline, sulla sperimentazione e sull’orientamento alla pratica sportiva, in secondo luogo perché finalizzata alla socializzazione dei minori del cratere sismico e, in ultimo, perché riguarda ben 3mila bambini che ci auguriamo possano sposare vite da sportivi incarnando valori quali l’impegno, la determinazione, il rispetto, la lealtà. Tra gli eventi nazionali non posso non citare l’incontro con Papa Francesco lo scorso 7 giugno in occasione delle celebrazioni dei 70 anni del Centro sportivo italiano. No dimentico la gioia che regnava nella nutrita delegazione abruzzese raccolta in San Pietro”.

Cosa bolle in pentola per questo 2015?

Le iniziative in programma sono molteplici, le attività dei comitati territoriali sono partite a ottobre e per tutti i campionati regionali costituiscono il primo confronto con realtà provenienti da altre province e lo step che da l’accesso alle fasi nazionali. Si comincia il 7 febbraio con lo Sci alpino ad Ovindoli (Aq), a marzo la Campestre a Teramo, l’11 e 12 aprile saranno due giorni dedicati a Danza e Ritmica in quel Pineto, il 26 si prosegue a Teramo con la Ginnastica artistica, gli sport di squadra dal 29 al 30 maggio a Tortoreto Lido, per la prima volta il Ciclismo il 14 giugno a Pianella, l’Atletica leggera il 7 aprile a Teramo e la Corsa su strada a settembre. Lavoriamo affinché questi incontri siano dei momenti di vera festa. Non solo, quindi, valorizzando il contenuto agonistico ma l’opportunità per conoscere e generare esperienze significative. Con questo spirito promuoviamo anche occasioni formative come quella in corso con la campionessa di ritmica Fabrizia D’Ottavio con noi impegnata, nelle quattro province, in stage rivolti alle ginnaste abruzzesi. Ma sono certo che con i nostri dirigenti di comitato, i nostri operatori volontari e tutto il movimento Csi abruzzese sapremo coinvolgere la cittadinanza regionale con numerose sorprese che troveranno spazio sul portale www.csiabruzzo.it, sui social e i siti dei comitati territoriali”.

 

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