Aprire un blog dove parlare di calcio in modo non convenzionale ma cercando approcci e spunti al di là della semplice partita di pallone.
Come fare? Beh, non è semplice ma guardando con occhio più attento il mondo del pallone, le idee arrivano! E spesso quando meno te lo aspetti…
Pomeriggio in libreria, giusto per dare un’occhiata generica alle novità, anche nella sezione sport ovviamente.
Ed è lì che vedo il libro. A colpirmi la copertina (verde come un campo di calcio, verde come il mio colore preferito), poi il titolo: Amore e Fuorigioco (Edizioni Cairo).
Colpo di fulmine immediato, sento un’emozione che sale dallo stomaco alla testa e penso: “Il libro che ho sempre cercato! E’ perfetto per senso che il mio blog vuole esprimere!!!”. In meno di un minuto sono alla cassa con un’idea fissa: leggerlo!
Che termine mi viene in mente? Sorprendente. Una lettura coinvolgente che prende sin dalla prima pagina.
Avete ragione, è ora di raccontarvi questo manuale “sentimental-sportivo a uso del gentil sesso” la cui autrice è Elena Tambini dal 2006 arbitro dell’Aia e giornalista. No, non si parla di calcio femminile, di quanto l’Italia è indietro sulla materia o di storie di calciatrici; “questo manualetto vuole parlare alle donne di calcio attraverso l’amore (e parlare agli uomini di amore attraverso il calcio)”.
Una definizione bellissima, pensateci bene: da un lato per le donne il calcio è un tabù, Elena invece usa il gergo calcistico per raccontare una storia d’amore; dall’atro per un uomo è certamente più semplice utilizzare il calcio per parlare di donne. In pratica uomo e donna in questo libro si incontrano su un terreno che spesso li divide: il campo di calcio.
E tutto questo viene fatto con una semplicità di linguaggio e di termini (intervallati da spiegazioni chiare di regole, ruoli e modi di dire nonché da appassionanti storie d’amore) in grado di avvicinare le donne al pallone e gli uomini alle donne (in modo più gentile e rispettoso).
Qualche esempio? Innanzitutto dividere l’amore in tre momenti, proprio come una partita di calcio: prima (calciomercato, amichevoli…), durante (la partita, gli arbitri…) e dopo (i supplementari, la moviola…).
Poi l’idea di “riportare le tipologie che sono caratteristiche dei componenti di una squadra… in un fuoricampo divertente”. Cioè l’idea geniale di associare le donne a un preciso ruolo (che vi elenco in modo rapido per non togliervi il gusto della lettura):
l’attaccante – la femme fatale;
il centrocampista – la ragazza della porta accanto;
il difensore – la donna del “vorrei ma non posso”;
il portiere – la mamma.
Che ve ne pare? Non è un’associazione incredibilmente vera? Il “manualetto” si gioca tutto sul campo delle metafore che intrecciano la vita quotidiana di relazioni uomo-donna con ciò che accade in campo e fuori; ciò che si vive nel sistema calcio con ciò che si realizza (o si vuole realizzare) nel rapporto a due.
Una commistione di vittorie e sconfitte ben sintetizzata da una frase: “L’intesa che può esserci tra due sguardi è come quella tra il terzino e il suo centravanti: silenziosa, indecifrabile e pericolosa”.
Un libro che mi sento di consigliare a tutte le coppie, specie quelle in cui la passione calcistica di lui è un problema per lei. E viceversa, o no?
la tua recensione ha incuriosito anche me che non sono notoriamente un’appassionata di calcio…cercherò questo libro! grazie