Due campionati vinti e una coppa: come prima esperienza in panchina non è affatto male se si pensa che, prima e dopo gli allenamenti, si va lavoro e si è mamma; la vita di mister Alessandra Gabrielli della Cantera Adriatica Pescara Femminile raccontata in questa intervista a poche ore dall’inizio del nuovo campionato di Serie C femminile al via domani (domenica 11 settembre).
La prima partita di Alessandra, la ricordi?
“Ricordo meraviglioso anche perché i miei genitori mi hanno sempre proibito di giocare a calcio. A 19 anni quindi scelsi Bologna per frequentare l’università e avere la possibilità di giocare a pallone; fu così! Un’emozione speciale che mi permise di capire che avevo trovato il mio posto”.
Com’è cambiata la percezione del calcio femminile rispetto ai tuoi tempi?
“Totalmente diversa sia dal punto di vista delle persone che seguono, sia del punto di vista di coloro che giocano: prima giocavi per passione e basta, ora si può iniziare a pensare a questa passione come possibile lavoro e professionalità; ciò permette più impegno e una preparazione più mirata. Un esempio? Quest’anno faremo la Serie C, dunque un campionato nazionale, e vedo molte realtà sportive ben organizzate tra ritiri e trasferte; ecco, questo è un grande segnale di trasformazione che spero diventi generale e uguale per tutte le società sportive femminili”.
Giocare e poi allenare: quali differenze?
“Due fondamentalmente: giochi con 22 scarpette e non con due, la seconda è che l’allenatore si assume tutti gli oneri e gli onori. E’ stato bello avere i complimenti da parte di tutti anche se la maggior parte del merito e delle ragazze; così come la nuova stagione mi vedrà sicuramente sostenere più oneri da sostenere…”.
Prima di questa bellissima esperienza alla Cantera, ci racconti un po’ della tua formazione calcistica?
“Come allenatrice è la mia prima esperienza e iniziare con la vittoria di due campionati e una coppa è stato qualcosa di magico e unico. Diciamo che però che la mia passione per il calcio mi ha sempre portato in qualche modo a ‘insegnare’ e, posso dirti, di essere riuscita a trasmettere alle ragazze carisma e passione: elementi che hanno permesso di creare un grande gruppo e raggiungere, di conseguenza, grandi risultati insieme alle loro grandi capacità”

La Cantera Adriatica Pescara: la promozione in Serie C; una partita chiave della scorsa stagione?
“Sicuramente la partita contro la Tollese in quanto eravamo le Cenerentole; tipo Davide contro Golia. Ci confrontavamo cioè con una squadra fatta per vincere il campionato, con atlete di alto spessore, insomma una partita molto impegnativa. Una partita, tra l’altro, che mi ha visto giocare in porta per un malore importante del nostro portiere; da sottolineare che non ho mai giocato tra i pali ma l’ho fatto e abbiamo vinto 3-2. In quell’occasione mi sono resa conta che più passavano i minuti e più le ragazze erano consapevoli della nostra forza; da quella gara tutto è cambiato”.
Ora testa al campionato: domani si parte, con quali obiettivi?
“So benissimo cosa voglio dalla squadra: il meglio; che si vincere il campionato o salvarci, dipende da come va il campionato e dal valore delle altre squadre, l’importante è che le mie ragazze diano il meglio senza avere paura perché se siamo arrivate fin qui vuol dire che valiamo qualcosa. Il derby con il Chieti? Non vediamo l’ora!”.