Qualche giorno fa la Juventus ha festeggiato 122 anni… Un traguardo prestigioso e importante che ci ha fatto riflettere e ci ha fatto sorgere una domanda: ma quante cose sono cambiate del pallone in secolo?
Il calcio che cambia: ci siamo quindi soffermati un attimo per cercare di capire cosa è realmente mutato in un lasso di tempo che sembra infinito.
Oggi il tempo vola, sembra quasi non ci sia più tempo per fare nulla tanto meno fermarci a ragionare, ricordare e magari sorridere di qualche ricordo.
Eppure prima sembrava che il tempo non passasse mai… com’era più lento il calcio 100 anni fa???
Tra tutti questi pensieri, ci sono venuti in mente 5 grandi cambiamenti che il calcio italiano ha vissuto (per lo meno da quando noi vediamo giocare a pallone):
Le maglie di gara. Voi le riconoscete??? A volte facciamo fatica! Specie le seconde, terze e quarte divise perdono nei colori originali. Scusate, ma primo c’erano tute queste maglie? Oggi sembrano quasi troppe… E i colori sociali? In certe spariti proprio! Il merchandising che cambia… ma ci piacciono in realtà quelle di oggi?
Velocità in campo. Si corre, si deve correre. Non ci si deve annoiare! A volte saremmo curiosi di vedere una partita di inizio ‘900… si correva così tanto? Oggi se non c’è “ritmo” in campo 90 minuti sembrano un secolo e se la partita bella, vivace pare finisca troppo in fretta. Una via di mezzo no?
I giocatori. Certo non intendiamo per età, quello è scontato anche se… chi vorrebbe vedere di nuovo in campo gente come Meazza, Rivera, Cabrini, Boniperti? Intendiamo le mode, i social, il pubblico. Sono cambiate le esigenze, è cambiato il mercato: il calciatore è sempre più ricercato per spot pubblicitari, partecipazioni ad eventi etc. Per non parlare di bandiere… esistono ancora?
La televisione. L’avvento della tv. Vedere sul divano di casa la propria squadra del cuore. Questo piace a tanti, anche a noi! Dalla tv si possono apprezzare meglio igesti atletici, rivedere un gol, guardare il proprio idolo più da vicino etc… Ma… il sapore di una partita allo stadio, il vociare del pubblico, le urla in campo, non ha prezzo! E se l’avvento della tv fosse la causa dei mutanti di tutti gli aspetti di cui abbiamo appena parlato?
Il pubblico. Prima lo stadio era a misura di famiglia, una festa per i bambini che potevano vedere giocare i propri miti, un momento di condivisione famigliare dopo una settimana di lavoro. Ora in tanti hanno paura di portare i figli allo stadio. Troppa violenza dentro e fuori, troppi cattivi esempi per un bambino che cresce.
Il calcio è cambiato, tanto, troppo. Non si potrebbe fare qualche passo indietro almeno a livello culturale? Perchè per il resto, quella palla che rotola in mezzo al campo ci è piaciuto prima, ci piace adesso e ci piacerà sempre!