Donato Ronci

Donato Ronci: “Vogliamo il pubblico al nostro fianco”

Benvenuto 2018!!!!

Postcalcium apre il nuovo anno con un’intervista: Donato Ronci, mister dello Spoltore calcio neo promosso in Eccellenza.

Com’è iniziato il campionato dello Spoltore calcio?

“Non bene all’inizio, abbiamo faticato nei risultati anche per l’arrivo di giocatori spagnoli e gente come Tardone e Mottola provenienti da  altro club. Con il tempo le cose sono migliorate, i ragazzi hanno capito cosa vogliamo da loro e abbiamo iniziato a macinare punti, a recuperare fino ad arrivare al 3 posto in classifica. Certo, c’è rammarico per alcuni risultati persi per strada tipo a Penne ma da neo promossa siamo soddisfatti”.

Quali i vostri obiettivi per il 2018?

“Una salvezza tranquilla. Se nel proseguo della stagione riusciremo a mantenere questo ritmo, allora faremo un pensiero ai play-off”.

Quale la squadra favorita per la promozione secondo lei?

“Il Giulianova per l’organico a disposizione. Ma il torneo è molto equilibrato dato che anche Paterno, Chieti e Martinsicuro possono dire la loro; si deciderà tutto nell’ultimo mese di campionato”.

Cosa ha spinto Donato Ronci a fare l’allenatore?

“La passione. Ho giocato a calcio sin da piccolo; purtroppo per una serie di infortuni a 28 anni ho dovuto smettere. Mi è sempre piaciuto studiare e guardare gli altri mister specie il mio maestro Piero Di Pietro al qual penso tantissimo ora che non c’è più. Una cosa è certa: senti il fuoco dentro per allenare, non c’entra nulla aver giocato o meno ad alti livelli; ho fatto una vita di sacrifici per il calcio e per ottenere il patentino da professionista Uefa A. Sono 15 anni che alleno e spero di continuare a lungo, stare in campo con i ragazzi dà enormi soddisfazioni”.

Il calcio dilettantistico abruzzese, come sta?

“Risente della crisi di questi anni. Il calcio in generale è segnato della difficoltà economiche del periodo. Ma la passione e la competenza dei dirigenti abruzzesi è molto elevata basta guardare al seguito che hanno le squadre. Certo, prima c’erano maggiori risorse a disposizione al punto che l’Eccellenza era quasi professionismo: ci si allenava di pomeriggio e non era necessario fare altri lavori. Oggi si è tornati al passato: ci sia allena di notte e di giorno si fa un altro lavoro. E’ impossibile pensare di fare il calciatore come unico ‘lavoro’”.

Il pubblico di Spoltore, cosa chiede alla squadra?

“Son due anni che sono qui, la scorsa stagione avevamo poco seguito anche perchè per molto tempo abbiamo giocato a Scafa per poi riavvicinarci al campo dei Gesuiti di Pescara. Anche quest’anno non siamo partiti bene, ci stanno aiutando i risultati che ormai portano 150/200 persone ogni settimana seguirci. Il nostro pubblico? Famiglie e anziani che vogliono starci vicino. Noi non ci accontentiamo: vogliamo portare sempre più gente allo stadio e in trasferta; sappiamo quanto è importante il fattore campo e i ragazzi hanno bisogno di sentire il calore della gente anche fuori casa. Ci tengo a chiudere con un ringraziamento alla società nella figura del presidente Pompa, per i sacrifici che sta facendo per noi sotto tutti i punti di vista. Speriamo di ripagare questa vicinanza che risultati importanti”.

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