Vogliamo portarvi alla scoperta dell’universo “pallonaro” al femminile, un mondo che per tantissimi anni ha vissuto, e vive tutt’ora in Italia, ai margini dello sport, snobbato e ignorato dai principali media nostrani.
Questo si legge nella presentazione del progetto editoriale L Football, un sito interamente dedicato al calcio femminile.
Per farci spiegare meglio questa realtà, abbiamo intervistato il responsabile Giuseppe Berardi.
Quando nasce l’idea del portale L Football?
“Diversi anni fa, alla fine del 2012. Allora vi erano pochissimi siti che si occupavano di calcio femminile ed L Football ebbe subito un discreto successo. Con il supporto di un ex dirigente di una prestigiosa società femminile e di una ex calciatrice di Serie A, riuscimmo sin da subito a farci conoscere agli appassionati. A causa di impegni vari, il progetto è stata accantonato e messo da parte per un po’, ma ora siamo ripartiti con tante idee innovative e ambizioni importanti”.
Perchè l’idea di occuparsi esclusivamente di calcio femminile?
“E’ uno sport con un potenziale di crescita enorme e sicuramente merita maggior spazio sui media. Quando lanciai L Football ero affascitanto dal calcio femminile estero, seguivo il campionato americano ma anche quello tedesco e francese. L’idea era quella di creare un portale unico nel suo genere, con un taglio internazionale, per far conoscere in Italia, l’organizzazione e la professionalità degli altri paesi”.
La caratteristica che distingue L Football dagli altri siti dedicati al movimento?
“La qualità e l’originalità dei contenuti sono sicuramente gli aspetti che più di ogni altro contraddistingue L Football dagli altri siti. Navigando in rete ho notato che ci sono pochissimi approfondimenti o articoli originali; vedo ogni giorno che i contenuti pubblicati dalle società o dalle istituzioni, vengono interamente copiati e incollati sui siti di calcio femminile. Un punto fondamentale della nostra mission è quello di evitare tale pratica. Tutti gli articoli vengono scritti dal nostro staff. Cerchiamo sempre di approfondire un argomento per far conoscere cose nuove ai nostri lettori. Evitiamo le cronache delle partite, anche perché non abbiamo risorse a sufficienza per seguire dal vivo tutte le gare. L Football può definirsi un vero e proprio web magazine proprio perché ha questa sua natura votata all’analisi, al focus, all’approfondimento”.
Il calcio femminile italiano, sta davvero vivendo un’evoluzione?
“Non saprei dirle se ci troviamo davanti ad una e vera e propria svolta ma sicuramente stannno cambiando tante cose. Cresce l’interesse nei confronti del calcio in rosa, sia da parte dei tifosi, delle società ma anche delle istituzioni calcistiche italiane. Un po’ meno da parte dei media tradizionali. La Fifa e l’Uefa stanno facendo un ottimo lavoro e sono in prima linea nella promozione della pratica calcistica tra le ragazze. Gli input principali arrivano da queste istituzioni che spingono la Figc ad adottare misure per far crescere il numero delle tesserate e coinvolgere i club maschili”.
Rispetto a nazioni come Usa e Germania, cosa manca all’Italia?
“Manca una vera e propria strategia di sviluppo che possa colmare o quanto meno ridurre un gap che ad oggi risulta essere elevatissimo. Occorre partire dalle scuole per avvicinare sempre più bambine al gioco del calcio. Io penso che il calcio femminile debba cercare di confrontarsi sempre più con sport come la pallavolo e la pallacanestro femminile e non vivere all’ombra del calcio maschile. Negli Stati Uniti è diminuita la pratica di basket e volley tra le ragazze in concomitanza con la crescita del calcio femminile. In Italia solo cinque sport sono considerati professionistici e nessuno di questi riguarda le donne. L’ingresso dei club maschili farà sicuramente bene al calcio femminile ma finché le calciatrici verranno considerate delle dilettanti, sarà difficile creare interesse e business attorno al movimento con un incremento della visibilità su tv e stampa e di conseguenza con l’ingresso di sponsor e investitori. La mancanza di introiti è il principale problema delle società che dopo anni di investimenti tendono a ridimensionarsi per ridurre l’esborso. Ci sono tanti presidenti che hanno investito per passione ma ora le cose sono cambiate, c’è bisogno di adeguate risorse per sostenere progetti a medio e lungo termine. Resta comunque il fatto che la mentalità è alla base del gap tra Italia e gli altri paesi”.
Anche la Serie A femminile si prepara alla nuova stagione: le favorite?
“Il massimo campionato italiano si appresta a vivere una stagione completamente nuova. La Fiorentina è chiamata a confermarsi dopo il trionfo della passata edizione, mentre il Brescia dovrà fare i conti con un organico completamente stravolto. L’ingresso della Juventus porterà un maggiore equilibrio nella parte alta della classifica, ma saranno ancora le prime due a contenedersi il titolo. La società bianconera ha fatto un buon mercato e può contare su buoni elementi difensivi e un ottimo reparto di centrocampo, ma in attacco Fiorentina e Brescia hanno qualcosa in più. Sono curioso di vedere all’opera Empoli e Sassuolo per capire se, unite a Tavagnacco e Verona, possano alzare il livello qualitativo della nostra Serie A”.
Nazionale: da Cabrini a Bertolini: cosa può cambiare nel team azzurro?
“Cambia tanto. Cabrini ha fatto un buon lavoro, ma è stato catapultato in una realtà che conosceva poco. Milena Bartolini invece ha un background di tutto rispetto, conosce il calcio femminile italiano in tutte le sue sfaccettature, sia pregi che difetti, e in questi anni ha avuto modo di allenare e visionare tantissime calciatrici. La crescita di tutto il movimento passerà anche attraverso la Nazionale, con la speranza che possa raggiungere traguardi importanti e scalare posizioni nel ranking Fifa”.