Martina Menichini

Martina Menichini, tra set e bordo piscina

Recitare e arbitrare, possono coincidere come professioni? La prima risposta sarebbe no ma, si sa, nella vita niente è impossibile se si vogliono davvero raggiungere degli obiettivi. Ecco perché la risposta è sì se ti trovi davanti a una ragazza con due amori: recitare e arbitrare. Due amori tra quali non vuole scegliere e che la vita gli ha permesso di conciliare. Fortuna? Sì, ma anche forza di volontà e abnegazione.

Lei si chiama Martina Menichini, fa l’attrice e l’arbitro (o meglio giudice) di Nuoto sincronizzato.
Non credete sia possibile? Fossi in voi leggerei…

Martina Menichini è…
“Una ragazza poliedrica, che mette entusiasmo e determinazione in qualunque attività inizia. Ho scelto di essere attrice nella vita e molte mie energie sono incanalate nello studio di testi, prove, laboratori, provini, ma anche coccolarmi e ritagliarmi degli spazi con chi amo al di fuori del lavoro. Cerco di essere sempre positiva, lasciandomi sorprendere dalla vita, affronto le sfide con estrema competizione e se perdo cerco di imparare dai miei errori, se invece le vinco la gioia provata la utilizzo tutte le volte che mi sento abbattuta. Sono felice e pratico per la mia felicità ogni giorno”.

E il tuo lato sportivo, come si è sviluppato?
“I miei genitori sono grandi sportivi. Mio padre ex atleta di hockey sul prato, campione nazionale e oltre, quindi lo sport scorre nelle mie vite. Mi hanno fatta nuotare a meno di 3 anni e a 6 anni mi hanno iscritto a questa ancora sconosciuta disciplina: Nuoto sincronizzato. Da subito non capivo bene se mi piacesse o no, lo facevo perché dovevo fare sport, ma poi con l’età l’ho amato, ci ho sofferto e condiviso delle vittorie importanti con le mie compagne di avventura che ancora adesso sono le mie migliori amiche… dopo 22 anni. A 18 ho smesso con rammarico ma ero entrata in accademia di recitazione e presi la mia prima vera decisione di vita: la recitazione vinse senza esitazione. Solo che tre mesi dopo iniziai il corso di giudice arbitro di Sincro per non abbandonare del tutto questa mia parte fondamentale di vita”.

Come si diventa arbitro di nuoto sincronizzato?
“Il termine corretto è giudice di Sincronizzato. Dopo un corso, un esame e un anno in osservazione, inizi a giudicare seduto in sedia, ovvero a valutare gli esercizi delle bambine o ragazze, in base alla categoria che appartengono. Durante l’anno agonistico si fanno riunioni di aggiornamento, si ripassa sempre il regolamento e lo si mette in pratica con le tante gare tutti i weekend. Dopo 5 anni sono diventata giudice nazionale e mi capita di fare gare in giro per l’Italia e spesso l’Abruzzo è una mia meta”.

Ci spieghi alcune regole di questa meravigliosa disciplina?
“Precisione estrema, dedizione giornaliera e spirito di squadra. È uno sport che ti porta via tanto, in termini di vita quotidiana, la mia infanzia e adolescenza l’ho passata in piscina e studiavo di notte, fino alla mia maturità. Ma ti lascia delle regole di vita che le porti dietro nel lavoro e nelle relazioni: sono molto seria, professionale e precisa, non mollo mai le attività che inizio; le porto a termine anche se il risultato non è quello sperato. Ho imparato a convivere con il dolore, a sudarmi una vittoria con fatica, studio e allenamento. Se tornassi indietro, rifarei lo stesso percorso”.

L’Italia e il nuoto sincronizzato, come siamo messi?
“Rispetto a qualche anno fa sicuramente è uno sport più conosciuto, sebbene la strada è ancora tanto in salita. Ci si è evoluti: in Nazionale abbiamo anche la presenza di un ragazzo e questo mi fa piacere. È uno sport prettamente femminile, ma non esclusivamente, questo è importante. Tutti hanno il diritto di praticare lo sport che vogliono. Mi piacerebbe vederlo più spesso in TV, è una disciplina molto affascinante, che unisce tecnica, creatività, armonia; privare il mondo di questo è un vero peccato”.

Secondo te, qual è la Nazionale più forte?
“La Russia. Ce ne sono molte forti, ognuno con una loro peculiarità, ma tecnicamente le russe sono molto valide”.

Il sogno di Martina Menichini?
“Diventare sempre di più una brava attrice, lavorare in questo settore e puntare ogni giorno l’asticella più in alto. Ho bisogno sicuramente anche di un po’ di fortuna. A livello sportivo, invece desidero sedermi come giudice olimpico, non ci sono riuscita da atleta quindi il sogno è di farlo vestita in bianco”.

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