Guardare il mare sciando. Sembra un spot pubblicitario ma è realtà. In Abruzzo é possibile unire questi due mondi così lontani. Apparentemente. C’è un punto esatto dell’Appennino abruzzese dove mare e neve sembrano così vicini da toccarsi. Questo posto si trova nel massiccio della Majella e da lì, alcuni ragazzi hanno preso spunto per valorizzare quel paradiso e dare una spinta al turismo invernale.
Noi di Postcalcium abbiamo intervistato Ivan uno dei fondatori di Majelletta We, per farci raccontare questa bella storia.
Ivan, come nasce Majelletta We?
“Da un sogno di un gruppo di ragazzi che sono nati e cresciuti sulla neve. Con gli anni abbiamo imparato ad apprezzare quello che la natura ci stava offrendo e, quattro anni fa, abbiamo deciso di rendere concrete tutte le potenzialità che offriva. Ovviamente le cose sono cambiate rispetto agli anni 90 quando alle 9 del mattino le strade erano già chiuse per eccesso di utenti; oggi le persone non vogliono solo sciare ma chiedono servizio baby club per i figli, centri benessere, buon cibo. È capitato l’occasione e abbiamo cercato di reinventare la montagna attraverso attività di marketing e una nuova organizzazione che va dalle piste da sci, ai baby club all’elevata qualità del cibo, un aspetto, quest’ultimo, che fuori regione ci riconoscono parecchio. Il tutto condito da un paesaggio mozzafiato: montagna con vista mare. L’unica in Italia e terza in Europa ad avere un privilegio simile. Aggiungo anche la neve è ottima in quanto dall’Adriatico, la perturbazione arriva a 2mila metri di altezza creando uno shock termico forte da permettere alla neve di scricchiolare sotto le lamine. Tutti elementi che portano da noi atleti e famiglie”.
Quattro anni dalla vostra “prima volta”, che bilancio puoi tracciare?
“Nonostante la grande passione, è indubbio che 4 anni fa eravamo dei novizi che dovevano imparare tutto. Oggi devo dire che abbiamo ingranato e ognuno sa perfettamente qual è il suo ruolo che, preciso, non è ma rigido: la montagna richiede parecchia flessibilità visto che le condizioni meteo possono mutare all’improvviso”.
Come si prospetta la stagione 2017?
“Siamo partiti bene perché siamo riusciti ad aprire prima di Natale in quanto, nonostante i solo 10/15 cm di neve, abbiamo deciso di lavorarla bene riuscendo ad accogliere la clientela. Abbiamo chiuso solo per livello imponenti di manto bianco delle ultime settimane”.
Qual è la regola più importante da seguire sulle piste da sci?
“Mi sento di dare un solo consiglio: rispettare la montagna e le persone che lavorano in montagna. Devo dire che qui da noi è una cultura molto sentita, si ascoltano i consigli degli sciatori più esperti perché puoi salire che c’è il sole ma ritrovarti in cima con una bufera in corso, per questo ci sono i nostri ‘lupi di montagna’ che aiutano i turisti”.
L’errore più frequente da parte degli sciatori?
“Non esistono errori standard, i più frequenti sono quelli dettati dall’inesperienza oppure qualche testa calda che vuole esagerare. Ma, ripeto, sono mosche bianche a prevalere è l’educazione”.
Se dovesse invitare un turista a sciare in Abruzzo, su cosa punterebbe?
“La nostra è una regione sottovalutata. Noi siamo un micromondo: mare, colline e montagna a pochi chilometri. Non siamo esplosi perché non siamo capaci di dare il giusto valore a ciò che abbiamo, non sappiamo valorizzare il nostro patrimonio. Insomma, dovremmo volerci più bene perché chi viene da fuori ci apprezza e come specie se parliamo di cibo”.
Perché Majelletta We?
“Ci chiamiamo così perché crediamo nel noi: più persone che remano nella stessa direzione, fanno meglio di pochi che vanno ognuno per conto suo”.