Scuola calcio femminile

“La Scuola calcio femminile, educare ai valori dello sport”

Sara Di Vincenzo e Roberta Maiorano: sono le istruttrici della Scuola calcio femminile di Pescara con Ylenia Gargano responsabile. Un progetto ampio e ambizioso che il capoluogo adriatico ha iniziato in collaborazione con la parte maschile del calcio.

Amare il calcio è un qualcosa che senti dentro da piccola, ecco perché è giusto iniziare da piccoli a coltivare questa passione giocando, divertendosi e, magari, arrivare in alto…

Un sogno per tante bambine che ora a Pescara diventa realtà; noi abbiamo chiesta a Roberta Maiorano di raccontarci qualcosa di pi di questa avventura.

Come nasce il progetto di Scuola calcio femminile?

“Il progetto è frutto della collaborazione tra due società affiliate: il Pescara calcio maschile e la Saponeria Unigross, la squadra femminile pescarese che disputa il campionato di Serie B nazionale. Il nostro intento è quello di creare un unico polo, tutto al femminile, per far crescere questo movimento, se così possiamo chiamarlo, e portare il nome di Pescara e dell’Abruzzo in giro per l’Italia”.

Scuola calcio femminile Pescara
Scuola calcio femminile Pescara

Roberta e Sara, cosa vuol dire per voi essere le istruttrici di queste bambine?

“Giochiamo entrambe, rispettivamente calcio e calcio a 5, da diversi anni ormai e siamo appassionate non solo di calcio ma dello sport in generale. Essere istruttrici di bambine per noi è il modo di trasmettere loro la nostra passione ma anche e soprattutto, quello di educarle secondo i valori che il calcio ci ha trasmesso”.

Quali obiettivi si pone la scuola?

“Il principale è quello di coinvolgere quante più bambine possibili per far sì che il calcio femminile possa iniziare ad assumere un ruolo importante in Italia come lo è in altre nazioni. Un altro obiettivo sarà quello di far cadere ogni pregiudizio e sfatare ogni falso mito sul fatto che il calcio sia uno sport per soli uomini. Ultimo, ma non meno importante, è quello di creare da qui a qualche anno, una squadra con tutto il settore giovanile completo femminile e farci conoscere in Italia e non solo”.

Su questo argomento, come sta messo l’Abruzzo?

“Parlo in prima persona perché sto avendo modo quest’anno di disputare il campionato di B con la prima squadra la Saponeria Unigross e siamo bel girone B, quello del Centro-Nord. Affrontando le prime trasferte, ho potuto notare come nel Settentrione è tutto completamente diverso; c’è un’altra mentalità dalla quale deriva una grande organizzazione e partecipazione. Tutte le squadre hanno un loro settore giovanile completo, hanno a disposizione strutture e campi privato. Ogni ragazza può crescere in un ambiente come quello di un settore giovanile femminile per poi arrivare in prima squadra pronta a disputare un campionato importante come quello di Serie B”.

Passione calcio: come si avvicinano le bambine a praticare questo sport?

Calcio femminile baby“Beh, le passioni sono passioni. Alcune possono essere innate come nel mio caso, altre possono essere trasmesse. Molte delle nostre bambine si sono avvicinate alla scuola calcio spronate dai genitori specie i papà, altre dai fratelli maschi altre ancora da amici e alcune per il semplice piacere di giocare a calcio. Non dimentichiamoci che il calcio è lo sport più praticato in Italia e conta il maggior numero di iscritti a livello dilettantistico. Se così tanta gente è appassionata a questo sport, un motivo ci sarà!”.

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