Ogni uomo dovrebbe danzare, per tutta la vita. Non essere ballerino, ma danzare.
Rudolf Nureyev.
Basta questa splendida citazione di un mito del mondo della danza, per capire l’argomento con cui apriamo questo mese di agosto.
Sì, oggi ci dedichiamo al ballo. Chi di noi non ha mai nemmeno una volta tentato di fare quattro salti? Tutti!!! Fosse a un matrimonio, una festa in spiaggia o in discoteca, quando il ritmo prende è difficile non assecondarlo.
Così parliamo di danza in termini un po’ più professionali e lo abbiamo fatto con un’insegnante di Pescara, Barbara Coriolano la quale ci ha parlato non solo di lei ma molto, molto di più… Buona lettura!
Barbara, ci racconti di lei.
“Sono un’umile insegnante di danza moderna; prima, ovviamente, sono stata ballerina. Ho iniziato a ‘muovermi’ dall’età di 6 anni, poi ho studiato sia classica che moderna con due grandi professionisti inglesi che lasciarono Londra per venire a Pescara perché, in passato, si lavorava parecchio con le compagnie: Carol Glastonbury ed Elizabeth Holleran. A queste due grandi donne devo tutto perché mi hanno insegnato tantissimo; con loro ho studiato il metodo Imperial society of teachers of dancing (Istd) per il moderno e della Royal Academy, sempre a Londra, per la danza classica. Successivamente ho iniziato le varie esperienze lavorative fino ad arrivare all’insegnamento che pratico da 15 anni”.
Come nasce la passione per la danza?
“Da piccola, avevo 6 anni ed è scattato qualcosa: anche la sola idea di salire sul palco, del teatro mi dava delle emozioni. Si dice che da piccoli non si è in grado di capire le proprie passioni, non è così. Lo dico da insegnante”.
Le Free dancers, le tue ragazze, parlaci di loro.
“Ho diversi livelli: dalle modern baby alle modern junior che coprono una fascia di età dai 6 ai 23 anni, i Principianti, Intermedi e Avanzato. Quest’ultimo livello è composto dalle Allieve, ragazze che hanno iniziato a ballare con me dall’età di 6 anni e ora si trovano davanti a delle scelte. Tre di loro studiano a Liceo Coreutica dimostrando di voler seguire la strada artistica. Da insegnante è una gioia, spero riusciranno a emergere”.
Gli italiani e il ballo, un rapporto molto stretto ma la danza è ancora vista più come divertimento che come sport.
“Sì, gli italiani amano molto ballare. Per quel che concerne la seconda parte della domanda, c’è ancora purtroppo la mentalità della mamma che dice: ‘porto mia figlia a ballare’… però bisogna capire bene cosa s’intende per ballare perché non è un semplice muoversi, esistono delle regole, c’è una disciplina come in tutti gli altri sport. La danza, c’è da dire, non è solo sport e divertimento, è anche un’arte. Ci tengo però a sottolineare come esistono tante mamme con mentalità aperta che vogliono indirizzare al meglio le proprie figlie attraverso la scelta di scuole e insegnanti adeguati”.
Si dice che la base di ogni ballo è la danza classica. Perché?
Perché dà la base fisica, prepara il corpo alla fisicità, alla tecnica, alla perfezione delle linee. Infatti a tutte le ragazze che fanno moderno, consiglio di fare la classica perché, se vuoi andare avanti in un certo modo, chi ha studiato danza classica può, chi non l’ha studiata arriva fino a un certo punto”:
La danza e gli uomini, esistono ancora dei pregiudizi?
“Un po’ la situazione si è attenuata per due motivi principali: la black dance attraverso cui i ragazzi, ballando, fanno gruppo e Amici, la trasmissione tv ha spazzato via molti tabù”.
Un sogno nel cassetto?
“Aprire una scuola tutta mia”.