Serie A

Giulia Di Camillo: la Serie A raggiunta con umilità

Il mese di maggio porta con sé l’odore dell’estate, delle vacanze e dei verdetti. A scuola c’è chi è ansia per una promozione o una bocciatura, chi è in tensione per gli esami. Nello sport, e nei campionati di calcio, maggio è il mese dei successi e/o delle retrocessioni.

Noi oggi raccontiamo una storia, o meglio una storica promozione da parte del Chieti Calcio Femminile, squadra abruzzese che, nel giro di pochi anni, ha letteralmente scalato le classifiche arrivando alla Serie A. Ne parliamo con Giulia Di Camillo, leader tra le leader.

La storica promozione in Serie A: inaspettata o attesa?

“Attesa. Era il nostro obiettivo, da diversi anni, e lo abbiamo raggiunto. Con tanta umiltà e determinazione, soprattutto grazie al nostro allenatore, mio padre. La nostra è una società seria, sana, esempio per molti. La squadra è stata ben costruita. E il nostro essere gruppo dall’inizio alla fine ci ha aiutate. Abbiamo assolutamente meritato. Quello che abbiamo fatto rimarrà nella storia, non solo di Chieti. Era il mio sogno più grande. Ma adesso ho già nuovi traguardi da raggiungere. Non voglio fermarmi. Anzi, non vogliamo fermarci”.

L’Abruzzo festeggia anche il Pescara Femminile in Serie B, il calcio “rosa” nostrano  si fa largo.

Giulia Di Camillo“Sì, complimenti al Pescara per la promozione. E ovviamente mi auguro che il calcio femminile in Abruzzo cresca sempre di più. A Chieti, a Pescara e in tutte le realtà dove è presente. Nota di merito, rimanendo nelle nostre zone, anche al Castelnuovo che domenica ha vinto la Coppa Abruzzo”.

A questo proposito, che messaggio volete lanciare con questa vostra impresa?

“Che se credi in qualcosa e dai tutto te stesso puoi farcela. Noi siamo un grande esempio. Eravamo piccolissimi qualche anno fa, adesso siamo grandi, o meglio, siamo sulla strada giusta per poterlo diventare sempre di più”.

C’è stata una partita nella quale avete pensato: “Sarà la volta buona”?

“Sinceramente ho sempre pensato, così come le mie compagne, alla conquista dei tre punti disponibili ogni domenica. Alla promozione, concreta, per la prima volta, ci ho pensato il 22 maggio al triplice fischio. Il nostro allenatore ci ha insegnato ad andare avanti a piccoli passi, senza pensare troppo in grande. Solo così puoi raggiungere qualcosa”.

Giocare allo stadio Angelini di Chieti, cosa ha rappresentato per la squadra?

“Un grande onore. E colgo l’occasione per ringraziare tutta la città di Chieti trascinata dai Mai Domi ’89. Ci hanno sostenute da sempre. Sono tutti il nostro vanto. La nostra forza. Grazie di cuore a tutti”.

Se pensi alla prossima stagione in A, qual è il primo pensiero?

“La possibilità di poter incontrare club importanti. E, magari, anche alla Nazionale. Ma adesso voglio godermi questo momento. A mente libera”.

 

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