Contropiede: azione di ripartenza da una situazione di attacco di una squadra a una situazione favorevole alla squadra avversaria, utilizzata per cogliere impreparata la difesa. (Wikipedia)
Non vi preoccupate, non è un articolo tecnico sul glossario del calcio ma il modo migliore per parlare di letteratura sportiva. Sì, parliamo di libri con questa intervista ad Alberto Facchinetti uno dei soci fondatori della casa editrice inContropiede.
Sarete d’accordo con me che non potevamo non usare un incipit del genere!
Come e perché nasce l’idea di fondare una casa editrice?
“Abbiamo sempre avuto il sogno di aprire una casa editrice di letteratura sportiva, più seriamente abbiamo sviluppato il progetto nei primi giorni del 2014. Qualche mese dopo erano già usciti i primi due libri, Campo per destinazione e Il Romanzo di Julio Libonatti. Parlo al plurale perché Edizioni inContropiede è composta da tre amici: io, Nicola Brillo e Federico Lovato. Il quarto uomo è invece Paolo Garato, che spesso ci aiuto con la grafica e le copertine”.
Il nome, “inContropiede”, ha un significato?
“Beh, è un chiaro omaggio a Gianni Brera che in Italia ha cambiato tante cose tra cui il lessico calcistico. Ci piaceva inoltre l’idea di andare in contropiede, nel senso di un viaggio in controtendenza”.
Avete deciso di guardare allo sport del passato, i motivi di questa scelta?
“Non è del tutto vero. Ci appassionano molto le storie del passato, quelle dimenticate o malnote. Il nostro Roberto Quartarone per esempio ha riportato a galla con Due eroi in panchina una verità dopo 70 anni. Ma non guardiamo solo alle storie del passato. Infatti il nostro ultimo libro (per il momento e-book, ma tra pochi giorni sarà disponibile anche cartaceo) è sull’impresa del Leicester. L’ultimo capitolo è stato scritto un’ora dopo il trionfo della squadra di Ranieri. Più attuali di così…”.
Editoria, settore in grande difficoltà. Colpa del formato digitale dei libri?
“Colpa di tante cose, forse non del digitale. Io direi soprattutto della disabitudine a leggere libri. E a comprarli”.
Siete una realtà molto giovane, quali obiettivi vi ponete?
“Siamo una realtà giovane, piccola e per certi versi artigianale. Navighiamo sempre a vista. Obiettivi? Quasi sembra non ne abbiamo, se non quello più importante: cambiare la letteratura sportiva in Italia”.
Qualche anteprima da svelare ai lettori?
“Il libro L’anno delle Volpi di Enzo Palladini (quello sul Leicester) diventerà un libro di formato tradizionale. Per gli Europei, quindi tra pochi giorni, usciremo con una raccolta di racconti di uno dei più bravi giovani scrittori di cose calcistiche. Sarà una sorpresa, una cosa abbastanza fuori dagli schemi. Anche rispetto al nostro catalogo. Ha una copertina eccezionale, disegnata per noi da un artista spagnolo di Salamanca. Vedremo se in piena estate usciremo con un altro libro (come detto, navighiamo a vista…) per accontentare i nostri lettori sotto l’ombrellone. Di sicuro l’autunno sarà scoppiettante, un progetto in cui crediamo molto è quello delle Football City Guides, una nuova collana. Un insieme di piccole guide che racconteranno le città europee (per il momento) attraverso il pallone e le sue storie. Siamo già stati a Zagabria e a Lisbona. Queste le prime città che racconteremo, le prime due guide che usciranno”.
è vero che l’editoria è in crisi, rincuora però partecipare a tanti eventi dedicati ai libri e trovarci tanti lettori appassionati, almeno a me capita così. io sono ottimista e poi lo sport in genere è molto amato. Originale l’idea delle guide di viaggio. Mi piace!