Da oggi a domenica 20, Perugia sarà il centro nevralgico della psicologia applicata allo sport. Infatti nel capoluogo umbro, è in corso, all’Istituto istruzione superiore Cavour-Marconi-Pascal, il I congresso nazionale del Movimento Psicologi dello Sport dal titolo La psicologia applicata allo sport. Tra i professionisti del comitato organizzatore, c’è la dottoressa Margherita Sassi (nella foto) di Pescara, psicologa e psicoterapeuta, la quale da oltre 10 anni opera nella settore della Psicologia dello sport.
A lei abbiamo rivolto alcune domande per capire meglio la portata di questo appuntamento.
Innanzitutto dottoressa Sassi, quando e perchè nasce il Movimento Psicologi dello Sport?
“E’ un movimento di professionisti costituitosi di recente con l’obiettivo di consorziare gli psicologi dello sport al fine e riunirli e permettere l’avvio di un confronto a livello nazionale. Inoltre c’è la volontà di migliorare l’immagine dello psicologo dello sport al punto da avviare una vera e propria campagna a riguardo”.
Il primo congresso, a sua volta, sotto quale spinta è stato organizzato?
“Questa prima edizione punta essenzialmente a migliorare le modalità di conoscenza della disciplina. Il voler fare un evento di questa portata gratuito, risponde a due necessità di fondo: accrescere i contatti e cercare di avvicinare il più possibile le nuove generazioni di professionisti a questo tipo di scienza applicata allo sport”.
In termini di obiettivi?
“Il congresso ha una parte applicativa molto rilevante in tutti i settori in cui la Psicologia dello sport trova spazio. Tra i suoi obiettivi c’è quello di avvicinarsi il più possibile alla base cioè a tutte quelle persone che animano lo sport e che hanno la necessità di capire come relazionarsi con questa figura e come integrarla all’interno dello staff. Atra finalità importante, è quella di mettere a fuoco dei gruppi di lavoro all’interno degli Ordini degli psicologi regionali in modo da sviluppare modalità operative il più possibile omogenee, al di là delle singole specificità, a livello nazionale”.
Che ruolo assume oggi la psicologia sportiva all’interno della società?
“Rimanendo nelle finalità del congresso, esso è stato pensato per rinforzare il ruolo della Psicologia dello sport in Italia in quanto ne esistono i presupposti: la possibilità di stringere i rapporti tra i professionisti del mondo sportivo e la figura dello psicologo dello sport, è molto sentita. In termini generali diciamo che si vogliono abbattere le distanze e le resistenze che esistono vuoi per motivi culturali vuoi perché si conosce ancora troppo poco il ruolo dello psicologo sportivo. Fondamentale è moltiplicare i contatti e, di conseguenza, accrescere la curiosità di scoprire come e cosa si può fare sul campo per applicare tutto ciò che riguarda gli aspetti mentali al mondo della pratica sportiva”.
Alcune informazioni sul congresso
L’evento si tiene a Perugia con il patrocinio dell’Ordine degli psicologi Umbria, la Federazione medico sportiva italiana (comitato regionale Umbria), del Coni (Comitato regionale Umbria) e con la collaborazione della casa editrice Calzetti e Mariucci (Perugia).
Nel corso del convegno verranno presentati alcuni libri ed è prevista una parte interattiva (novità assoluta). Il comitato organizzatore è così composto: dottoressa Glays Bounous. Dottor Antonio De Lucia, dottoressa Marina Gerin Birsa, dottoressa Miriam Jahier, dottoressa Barbara Rosi e la dottoressa Margherita Sassi.