Borg e McEnroe, McEnroe e Borg, così diversi ma così uguali. Una rivalità che c’è ma non c’è.
Il film ruota intorno alla finale di Wimbledon del 1980 ed è uno spettacolo sportivo che deve essere visto anche da chi non ama o non segue il tennis.
Due protagonisti assoluti della terra rossa: un martello (Borg) contro una lama affilata (McEnroe); uno che gioca sempre a fondo campo contro l’altro che gioca sempre sotto rete; il bravo ragazzo svedese contro il monello americano.
Ma era davvero così? No. Hanno solo avuto vite divrese: Borg da piccolo era irascibile, non controllava la rabbia in campo e fu addirittura cacciato nel corso di una partita per condotta anti sportiva. E’ stato il coach (Lennart Bergelin) che l’ha accompagnato fino a fine carriera, lo ha “svezzato” nella gestione delle emozioni, lo ha portato ad essere cinico e freddo in campo in modo da riversare ogni sorta di sentimento sulla racchetta. E’ il tennis che trasforma Borg in una macchina gelida.
McEnroe è il suo contrario: da piccolo posato e tranquillo, non si ribellava a niente e a nessuno. Sul campo invece gettava tutto, non era in grado di gestire il vortice che lo assaliva. Sono passate alla storia le imprecazioni contro il pubblico e i giudici di sedia.
Due persone così non erano forse destinate a essere i migliori?
A incontrarsi nella competizione più importante?
E, infine, a diventare gradi amici?
Sì assoluto a tutte le domande. In quella finale di Wimbledon sono venute fuori le personalità dei due campioni: un match duro, estenuante, lungo. Una partita che avrebbe ammazzato chiunque ma non loro che sembravano rigenerati dopo ogni time out.
Vedere quella finale dalla poltrona di un cinema mi ha messo un’adrenalina unica, un’emozione indescrivibile per me che non seguo in modo particolare il tennis ed ero davvero piccola quell’anno.
Sono sicura però che se fossi stata lì, tra il pubblico, avrei avuto le stesse sensazioni di oggi.
Complimenti a tutti coloro che hanno lavorato al film, agli attori e, soprattutto, a Bjorn Borg e John McEnroe che hanno fatto appassionare tanti ragazzi al tennis e rivoluzionato un’intera disciplina sportiva.